"Quel giorno la piazza non era molto piena, in realtà. Ci saranno state, credo, poche centinaia di persone.
Anche grazie alla sua memoria, di una precisione quasi infallibile nonostante i tanti anni trascorsi, è stato restituito al capoluogo emiliano-romagnolo un pezzo della sua storia, che torna attuale in seguito alla scomparsa, due giorni fa, dell'ex segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica. Forgiata in granito e costruita con materiale bellico riconvertito - "50 chili di titanio, metallo pregiato utilizzato per missili e cannoni, la campana ribattezzata "della Pace" era stata portata da Mosca per raffigurare le potenzialità 'nobili' della trasformazione dell'apparato militare in industria di pace, appunto. Un dono ai bolognesi e al cardinale Biffi, all'epoca arcivescovo, in segno della volontà di iniziare un nuovo capitolo di relazioni tra i nostri paesi, dopo gli anni della Guerra Fredda.
"Ero intrigato - racconta Stipi - dal fatto che ormai venisse messa una pietra sopra ad una guerra così insensata tra l'Italia e l'Unione Sovietica, in un periodo in cui ancora arrivavano le bare contenenti i corpi dei nostri soldati morti durante la Seconda Guerra Mondiale". "Così intrigato - aggiunge - che credo che se oggi sentissi di nuovo quel rintocco, sarei in grado di riconoscerlo". Un rintocco "grave, ma non triste": così lo descrive. Ed è proprio anche grazie alla memoria del giardiniere, oggi pensionato, se quel rintocco si è fatto sentire di nuovo, non a Bologna ma a Monte Sole (Marzabotto), dove la Campana della Pace è stata trasferita e dove è stata fatta suonare il 25 marzo scorso, alla presenza dell'attuale arcivescovo Matteo Zuppi e della sindaca di Marzabotto Valentina Cuppi, con una preghiera per chiedere la fine della guerra tra Russia e Ucraina.
Gorbaciov: campana donata a Bologna ha suonato per la pace
Racconto di Giuseppe Stipi, pensionato dalla memoria infallibile