Un vulcano di idee, di generosità, un'empatia travolgente e uno spirito organizzativo molto forte. Romina Bannini, 36 anni, tra le sette vittime dell'incidente di venerdì in A4 era questo e molto altro ancora. Originaria di Coriano ma da anni a Riccione, con la laurea da educatore sociale e culturale da subito si era avvicinata alle attività di Centro21 e dal 2015 era stata tra i soci fondatori della cooperativa Cuore21, braccio operativo dell'associazione per il quale lavorava come coordinatrice dell'area educativa.
"Una colonna portante", è il ricordo che fa all'ANSA Eleonora Gennari, altra socia fondatrice. "Lei voleva lavorare con i portatori di sindrome di Down, che aveva studiato. Si era avvicinata al centro seguendo una psicologa per poi inserirsi sempre di più". Una vocazione diventata un lavoro, che amava moltissimo, al quale si dedicava h24. "Una ragazza molto solare, piena di vita, ci teneva moltissimo ai ragazzi, era un punto di riferimento per tutti gli educatori. Per ogni problema aveva una soluzione pronta. Sempre piena di idee. Ci ripeteva 'Ho tutto qui, tutto nella testa'". Da poco Romina era fidanzata, "era il suo momento di felicità, faceva quello che amava, aveva trovato una persona con cui progettare anche il suo di futuro".
E ora andare avanti non è certo facile, sospira Eleonora. "Con lei ma anche con Massimo e i ragazzi è venuto a mancare un pezzo importante. Ma abbiamo il compito di non lasciare ciò che avevamo seminato. Lei non vorrebbe che si fermasse questo progetto di vita". Associazione e cooperativa seguono circa 60 persone, bimbi e adulti dai 6 ai 50 anni, con sindrome di Down ma anche altre disabilità. Con loro questo pomeriggio c'è stato un incontro, non facile, dopo la tragedia di venerdì. "Ma ancora una volta i nostri ragazzi ci insegnano qualcosa - dice Eleonora - come chi ha parlato delle vittime come parte di un ciclo, come quello delle farfalle, che ora da bruco ci voleranno intorno per darci forza". E da Riccione, ma non solo, "da tutta Italia", è arrivato "un affetto" travolgente, "di cui non ci rendevamo conto appieno". Uno spiraglio di luce c'è, "non siamo soli" e per quanto ancora "increduli e sconvolti", "andremo avanti".
Leggi l'articolo completo su ANSA.it