In tre, tra i 16 e i 19 anni, erano arrivati dal Ravennate per trascorrere una serata a Marina di Ravenna. Ma avevano poi lamentato di essere stati malmenati e rapinati in spiaggia da un gruppo di uomini.
Quella notte erano stati tutti identificati dalla polizia intervenuta verso l'una. Quindi arrestati e, dopo due giorni in cella, scarcerati dalla stessa Procura senza misure anche alla luce delle immagini della videosorveglianza consegnate dalla difesa. A ottobre il Gip aveva quindi convalidato gli arresti.
Al netto delle verifiche, il Pm aveva chiesto infine l'archiviazione del caso ritenendo che la vicenda apparisse confusa e "soggetta a plurime ricostruzioni" tanto da definire 'scarse' le possibilità che il fatto potesse essere inquadrato come rapina, sia commessa che tentata, alla luce del modesto valore delle cose sottratte, ovvero alcuni effetti personali.
Non dello stesso avviso l'avvocato Giorgio Vantaggiato il quale, per conto dei tre ragazzi, si era opposto alla archiviazione sostenendo come a suo avviso non vi fossero differenti ricostruzioni della vicenda ma "una sola narrazione dei fatti".
E come l'identificazione dei sospettati non lasciasse "adito ad alcun dubbio".
La difesa aveva invece insistito per l'archiviazione.
L'avvocato Simone Romano ad esempio attraverso una memoria aveva sottolineato come non fosse verosimile una aggressione a scopo di rapina da parte di dipendenti e titolare di uno stalibimento balneare nel bel mezzo delle loro mansioni. E come il primo a chiamare le forze dell'ordine fosse stato proprio uno degli indagati dopo una segnalazione da un altro stabilimento sulla presenza di giovani che in spiaggia stavano rovesciando lettini e ombrelloni: salvo poi vedersi la situazione ribaltata a suo sfavore. (ANSA).
Rapina in spiaggia nel Ravennate, il giudice archivia
Per il pm ricostruzione confusa. In sei erano stati arrestati