Emilia Romagna

Uccise e bruciò la ex, appello conferma l'ergastolo

Il corpo di Atika fu ritrovato carbonizzato in un casolare

Redazione Ansa

La Corte d'assise d'appello di Bologna ha confermato la condanna all'ergastolo per M'hamed Chameck, 42 anni, ex compagno di Atika Gharib, 32 anni, per averla uccisa e poi bruciata: il corpo della donna venne ritrovato il 2 settembre 2019, carbonizzato, in un casolare a Castello d'Argile, nel Bolognese, dove Chamekh era andato a vivere e dove lui l'aveva attirata in una trappola.
    La decisione di confermare la sentenza di primo grado - come aveva chiesto la pg Silvia Marzocchi in aula - è giunta dopo una intensa udienza durata circa 4 ore in cui si sono ripercorse le dolorose tappe del caso di Atika: femminicidio come era stato chiesto dalle parti di "rubricare" il reato, come poi avvenuto, visto che in primo grado i giudici nella sentenza, la prima in Italia, avevano riconosciuto tra i moventi, futili e abbietti aggravanti per la pena, la violenza di genere nel senso di un malconcepito senso di orgoglio e gelosia, la volontà di lui nel punirla, quel "possesso virile" scritto nelle motivazioni.
    Rispetto a questi temi anche le difese di parte civile, le avvocate Prosperi per la famiglia Gharib e Mariuz per l'Unione donne italiane, hanno ribadito la correttezza della sentenza di primo grado sulla ricostruzione del crimine, e del movente femminicida, per cui per averne conferma anche in appello occorrerà attendere le motivazioni. (ANSA).
   

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