Quella dell'uomo era stata una "ira incontrollata". A ciò era seguita "una determinazione feroce" andata avanti per diversi minuti nei quali ha strozzato la moglie proprio "per lo scatto d'ira dovuto alla insofferenza" della donna, "ormai distante" e ai suoi occhi "forse coinvolta in una relazione extraconiugale".
In primo grado davanti alla Corte d'Assise di Ravenna - come ha ricordato la stampa locale -, il 6 luglio 2021 si era arrivati a una condanna di 24 anni in quanto i giudici avevano deciso che aggravanti e attenuanti fossero equivalenti. La Corte bolognese, presieduta da Orazio Pescatore, nelle motivazioni appena depositate ha invece stabilito che, anche se l'imputato ha soccorso la donna, ha confessato, si è comportato correttamente durante il processo, ha provato a risarcire ed è incensurato, le aggravanti debbano prevalere sulle attenuanti generiche: ciò ha portato la pena finale all'ergastolo. (ANSA).
Strangolò la moglie, 'determinazione feroce, no a sconti'
Corte d'Appello spiega l'ergastolo al ravennate Riccardo Pondi