Il 2023, appena iniziato, sarà - per il Cinema e per Rimini - un anno molto Felliniano in cui andranno ad intrecciarsi diverse 'date simbolo' della parabola artistica e di vita del regista romagnolo a partire dal 30/o anniversario dalla sua scomparsa avvenuta il 31 ottobre del 1993. Allora, in una piazza Cavour gremita, a due passi da quel cinema Fulgor restaurato e riaperto nel 2017 in cui il giovane 'Maestro ' - seduto sulle ginocchia del nonno a guardare 'Maciste all'inferno' - scopriva la magia del grande schermo, il saluto più dolce e spontaneo era stato un grido, a risuonare nel silenzio: 'vai, Federico'.
Forse la pellicola più amata dal pubblico, capace di stregare i giurati dell'Academy con un nonno che parla in dialetto e si perde nella nebbia e quella espressione tutta romagnola 'Amarcord', 'Io mi ricordo', finita pure sui vocabolari e sulla Treccani a indicare "il ricordo, la rievocazione nostalgica del passato" e divenuta, non senza una vena di ironia, di uso comune nella vita di tutti i giorni.
E nel segno del regista, a Gambettola - a un 'tiro di schioppo' da Rimini, nel Cesenate - è da poco tornata a nuova vita 'Casa Fellini', casolare di campagna cui vissero i nonni di Federico e dove lui stesso trascorse parte dell'infanzia. Rinata come 'bottega culturale' e residenza dedicata alle arti del Cinema, del Circo e del Teatro. (ANSA).
Trent'anni senza Fellini e i cinquanta di Amarcord
Nel 2023 anniversario della morte; 8 e 1/2 fa 60 anni e i Vitelloni 70