Emilia Romagna

Il Don Giovanni di Mozart al Teatro Valli di Reggio Emilia

Dal 24 febbraio nello storico allestimento di Mario Martone

Redazione Ansa

(ANSA) - REGGIO EMILIA, 23 FEB - Nasce da un sogno fatto da Mario Martone, regista, l'allestimento del suo Don Giovanni, messo in scena per la prima volta nel 2002 e che ora approda al Teatro Valli di Reggio Emilia il 24 febbraio alle 20 e il 26 alle 15.30. In questo fortunato spettacolo prodotto dal San Carlo di Napoli, l'opera in due atti di Mozart sarà diretta da Giuseppe Grazioli a capo l'Orchestra dell'Emilia Romagna Arturo Toscanini e del Coro del Teatro Regio di Parma.
    Don Giovanni è la seconda opera che compone la trilogia Mozart/Da Ponte, dopo Le nozze di Figaro e prima di Così fan tutte. Composta tra marzo e ottobre 1787, l'opera debuttò a Praga il 29 ottobre 1787, senza riscuotere un immediato successo. Successo che sarebbe ampiamente arrivato poco dopo.
    Simbolo di un desiderio di infinito che lo pone in costante relazione con l'Assoluto, Don Giovanni è divenuto un personaggio mitico che ha dato origine a un'imponente letteratura. Ciò che forse più colpisce dell'opera mozartiana è la sua ambiguità di fondo, la pluralità dei registri stilistici, il fatto che un'opera buffa sconfini nel tragico, o meglio che buffo e tragico coesistano, divenendo l'uno lo specchio dell'altro. Al centro della scena, disegnata da Sergio Tramonti campeggia una tribuna. "Ho avuto la visione della tribuna di questo Don Giovanni in una notte insonne - racconta Mario Martone - Un'apparizione improvvisa, qualcosa tra il teatro elisabettiano, una arena spagnola, degli scranni di tribunale: tutti i personaggi dell'opera schierati insieme, in una sintesi sincronica dell'insieme vitale che lo slancio di Don Giovanni fende, conquista e offende, tutti, attori e spettatori allo stesso tempo. Nel sogno la tribuna progressivamente si svuotava, e venivano a galla la solitudine, l'apparizione del castigo e della morte, il crollo, e infine il senso di vuoto che avvolge l'ascoltatore nell'apparente lieto fine dell'opera. A quel sogno ho provato a restare fedele". Nei panni del protagonista ci sarà Vito Priante, con Mariangela Sicilia (Anna), Leonardo Cortellazzi (Ottavio), Giacomo Prestia (Il Commendatore), Carmela Remigio (Elvira), Biagio Pizzuti (Leporello), Fabio Previati (Masetto), Enkeleda Kamani (Zerlina). (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it