Emilia Romagna

Musica: Il Quartetto Felix all'Accademia Filarmonica di Bologna

Il 18 marzo con Mahler, Beethoven e Fauré

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 16 MAR - Secondo appuntamento per la rassegna di musica da camera dell'Accademia Filarmonica di Bologna, il 18 marzo alle 17 in Sala Mozart, con il Quartetto Felix, composto dal violinista Vincenzo Meriani, da Francesco Venga alla viola, Matteo Parisi al violoncello e da Marina Pellegrino al pianoforte. Fondato nel 2015 all'interno dei Corsi di Perfezionamento dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma, il Quartetto Felix si aggiudica già nel 2017 il premio "Giuseppe Sinopoli", conferito dal Presidente della Repubblica Italiana, e due anni più tardi viene selezionato dal violinista Leonidas Kavakos per il suo laboratorio sulla musica da camera all'Accademia di Atene.
    Per l'appuntamento bolognese il gruppo proporrà un programma che prevede il Quartetto in la minore per pianoforte e archi di Gustav Mahler, il Quartetto per pianoforte e archi in re maggiore WoO 36 N.2 di Ludwig van Beethoven e il Quartetto in do minore N. 1 per pianoforte, violino, viola e violoncello Op. 15 di Grabriel Fauré. Gustav Mahler dedicò tutta la sua vita artistica all'orchestra, sia come compositore di sinfonie che di lieder, sia come direttore. E dunque il Quartetto ("Quartettsatz") con pianoforte costituisce un unicum nel suo catalogo, oltre ad avere un grande valore documentaristico, in quanto rappresenta una delle poche testimonianze del periodo in cui Mahler studiava al Conservatorio di Vienna, quando lo compose. L'opera è incompiuta, con un primo tempo completo e uno schizzo del secondo. Il Quartetto beethoveniano, anch'esso del periodo giovanile del compositore di Bonn, fa parte di un terzetto di opere per pianoforte, violino, viola e violoncello, WoO 36, scritte nel 1785, all'età di quindici anni, che completano la prima fase di maturazione Beethoven. La composizione del Quartetto di Fauré, invece, ebbe inizio nel 1876 e la prima esecuzione avvenne con grande successo nel 1880: nonostante ciò il compositore francese decise di ritornare sul finale, oggetto di riserve da parte di alcuni amici musicisti, per riscriverlo del tutto, dopo tormentati ripensamenti, nel 1883. (ANSA).
   

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