Giuseppe Cappello avrebbe ucciso Kristina Gallo perché per lui era diventato impossibile "mantenere in piedi il castello di menzogne che aveva costruito". In altre parole, perché "non è riuscito a mantenere il controllo delle due vite parallele che conduceva".
Lui si è sempre proclamato innocente. Gli investigatori dell'Arma hanno ricostruito la relazione tra i due e come nel corso degli anni Kristina sia stata "minacciata, picchiata e soggiogata" da Cappello "che l'ha trascinata in un baratro di ozio, droga e isolamento". "A causa di Cappello e della sua gelosia ossessiva - scrivono i carabinieri - aveva perso il lavoro, non aveva amicizie, e si era allontanata dalla sua famiglia e persino dalla figlia di soli sette anni". (ANSA).
Donna morta nel 2019, 'indagato non gestiva più le due vite'
Sotto accusa il compagno. 'Soggiogata e trascinata nel baratro'