PARMA, 14 AGO - A poco più di un mese dall'incendio della Casa dei Coniugi di Milano con otto persone decedute ed altre 81 intossicate, un'altra struttura protetta è andata parzialmente distrutta dalle fiamme. E' successo a Parma. Le fiamme hanno interessato la Casa di Arianna, edificio del centro storico della città emiliana, gestito dalla cooperativa Avitas e che ospita persone anziane ma soprattutto disabili psichici. Il bilancio è di un morto e 14 persone intossicate. A perdere la vita una donna di 62 anni, ospite della struttura e residente nel parmense, sorpresa nel sonno dalle fiamme. Affetta da problemi di deambulazione non è purtroppo riuscita a lasciare la sua camera in tempo ed i soccorritori l'hanno rinvenuta ancora nel suo letto al piano della terra della struttura.
Secondo una prima ricostruzione, il rogo sarebbe partito attorno alle 5,30 da una delle stanze poste al primo piano della palazzina della struttura sita in Viale Tanara e, in pochi minuti, avrebbe avvolto l'intero piano. Prima l'intervento degli operatori presenti in struttura e poi dei Vigili del Fuoco, arrivati sul posto con sei squadre, ha evitato che l'incendio si propagasse anche ai piani superiori dove comunque i locali si erano già riempiti dei fumi provenienti dalle fiamme. Dalla struttura sono stati così evacuate in tutto 14 persone, sette donne e sette uomini, fra pazienti e operatori. Cinque di loro sono in condizioni serie e, dopo essere state trasportate al Maggiore di Parma, tre di loro sono state trasferite alla camera iperbarica dell'ospedale di Fidenza (Parma). Gli altri feriti hanno riportato una lieve intossicazione e dopo essere rimasti in osservazione al Maggiore per tutta la giornata sono stati dimessi in serata. Gli ospiti della struttura, anziani e disabili, hanno una età compresa fra i 50 e gli 80 anni, fra di loro c'è la vittima che era ospitata da tempo nella struttura. Sul luogo della tragedia, oltre ai mezzi di soccorso, anche gli uomini della polizia scientifica che hanno iniziato i rilievi per risalire alle cause dell'incidente.
Per ora non si esclude nessuna ipotesi, dal corto circuito al rogo accidentale causato da una sigaretta. Si stanno verificando anche il rispetto di tutte le condizioni di sicurezza, a partire dalla presenza o meno dell'impianto antincendio e sul numero di operatori presenti nell'edificio al momento del rogo. Lo stabile è stato posto sotto sequestro.
Nei mesi scorsi, fa sapere in una nota la Regione, "erano stati svolti diversi sopralluoghi di routine da parte di Ausl e Comune nelle strutture, per verificare le condizioni igienico-sanitarie: non erano state riscontrate criticità". Lo scorso 25 luglio con una nota congiunta Fp Cgil e Spi Cgil avevano però chiesto l'intervento delle istituzioni "per garantire la continuità assistenziale agli ospiti" a fronte di una "situazione debitoria verso i lavoratori" che aveva portato la stessa cooperativa Avitas a "chiedere la liquidazione giudiziale".
"Voglio esprimere un messaggio di cordoglio alla famiglia della vittima e mandare un pensiero a chi in queste ore si trova in ospedale per l'intossicazione da fumi" è il commento del sindaco di Parma Michele Guerra che, sulla struttura, sottolinea come fosse "di proprietà e di gestione privata. Stiamo lavorando perché rimanga garantita l'assistenza a chi ne ha bisogno, in attesa di capire dagli inquirenti la natura dell'incendio e le sue cause". "Siamo vicini alla comunità di Parma" commentano invece gli assessori regionali Raffaele Donini e Igor Taruffi che ribadiscono l'impegno assieme al Comune di Parma ad essere pronti a trovare "una soluzione alternativa per i residenti degli appartamenti coinvolti". Anche la Chiesa di Parma, a partire dal vescovo Solmi, "esprime la propria vicinanza e il proprio dolore e si raccoglie in preghiera per la vittima, per i feriti e per le loro famiglie".
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