Emilia Romagna

Musica: febbre verdiana da Trovatore lungo la Via Emilia

L'opera in scena a Modena e Bologna dall'1 dicembre

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 28 NOV - Lungo la via Emilia, mai come in questi giorni, "stride la vampa" del Trovatore: il capolavoro ultimo della celeberrima "trilogia popolare" di Giuseppe Verdi (Rigoletto e Traviata, gli altri due titoli) è infatti al centro della programmazione di ben tre teatri distanti fra loro solo una quarantina di chilometri sull'antica strada romana fatta costruire da Marco Emilio Lepido.
    A partire dall'1 dicembre infatti, sia il Teatro Pavarotti-Freni di Modena che il Duse di Bologna presentaranno due nuovi nuovi allestimenti dell'opera ai quali se aggiungerà un altro a febbraio del Teatro Comunale di Bologna. Nel teatro modenese è ormai pronto un nuovo allestimento firmato da Stefano Monti, sotto le Due Torri invece una nuova produzione è alle ultime fasi di preparazione da parte del regista Giovanni Dispenza, collaboratore abituale dell'Orchestra Senzaspine che curerà la produzione e, naturalmente la parte musicale.
    Il cast del Comunale di Modena (dove l'opera sarà replicata il 3 dicembre) è formato da Ernesto Petti (Il Conte di Luna), Chiara Isotton (Leonora), Anna Maria Chiuri (Azucena), Angelo Villari (Manrico), Giovanni Battista Parodi (Ferrando); quello bolognese, doppio, vedrà alternarsi Ettore Chi Hoon Lee e Tong Liu, Schirru Elena e Yuliya Pogrebnyak, Benedetta Mazzetto e Danbi Lee, Emanuele D'Aguanno e Jaebeom Park col Ferrando di Luca Kwangsik Park Ines Beatrice Amato. Entrambi cast si arricchiranno della consueta lista di comprimari. Le parti musicali vedranno in buca l'Orchestra Filarmonica Italiana diretta da Matteo Beltrami, e la Senzaspine con la bacchetta del cofondatore Matteo Parmegiani. A Bologna si replica anche il 2 e il 3 dicembre.
    Composta da Giuseppe Verdi nel 1852 su libretto di Salvatore Cammarano, 'Il Trovatore' è un dramma in quattro atti, ambientato in Spagna all'inizio del XV secolo. Mette in scena, con la forza espressiva del canto, fiammeggianti passioni come l'amore, la gelosia, la vendetta, l'odio e la lussuria. In questo dramma, Manrico e il Conte di Luna, innamorati della stessa donna, si fronteggiano fino alla morte come nemici, senza sapere di essere, in realtà, fratelli. (ANSA).
   

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