"Ha 16 mesi e fino ad oggi per il nostro Paese non esisteva: nessuna trascrizione del suo atto di nascita, nessuna residenza. Un fantasma nel nostro ordinamento", quando "i suoi genitori mi hanno raccontato la loro storia, non mi è stato possibile restare indifferente".
Isabella Conti ne fa una "questione morale". "Nel nostro Paese i figli delle coppie omogenitoriali subiscono una contrazione dei loro diritti perché ad oggi l'unico strumento attraverso il quale un genitore intenzionale può riconoscere un figlio è quello dell'adozione in casi particolari - spiega - istituto giuridico assolutamente inidoneo sia perché nasce per disciplinare esclusivamente aspetti economici tra adottante e adottato sia perché per ottenere la pronuncia del tribunale passano anni".
Insieme alla sindaca e alla nuova famiglia sanlazzarese, c'erano anche Stefania Bonaldi, ex sindaca di Crema tra le prime a registrare negli anni passati anche famiglie non residenti, e Maurizio Giancani, referente delle Famiglie Arcobaleno per Emilia-Romagna e Marche.
"Bisogna scegliere la strada che metta al centro i più fragili e cioè i bambini - scrive ancora Conti - quella di prevedere per loro la massima tutela possibile, e cioè la doppia tutela genitoriale, così come previsto dalla nostra Costituzione. I bambini, da qualsiasi provenienza arrivino, meritano una speciale sensibilità e tutela in termini giuridici, etici, politici. Nella mia vita da sindaca ho più volte cercato di onorare i valori della nostra Costituzione e oggi non faccio nulla di diverso".
Sindaca del Bolognese trascrive la nascita del figlio di una coppia gay
Isabella Conti, 'bimbo ha 16 mesi, è una questione morale'