Emilia Romagna

A Bologna l'Iliade interpretata da Alessio Boni e Iaia Forte

Al Teatro Duse dal 12 gennaio, nuova produzione del Quadrivio

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 09 GEN - Dopo 'I Duellanti' e 'Don Chisciotte', il Quadrivio, formato da Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini e Marcello Prayer, riscrive e mette in scena l'opera di Omero l'Iliade per specchiarsi nei miti più antichi della poesia occidentale e nella guerra di tutte le guerre: 'Iliade - Il gioco degli dèi', questo il titolo dato allo spettacolo con protagonisti lo stesso Boni e Iaia Forte, sarà in scena al Teatro Duse di Bologna dal 12 al 14 gennaio prossimi (ore 21, domenica ore 16).
    Lo spettacolo racconta un mondo in cui "l'etica del successo non lascia spazio alla giustizia e gli uomini non decidono nulla, ma sono agiti dagli dèi in una lunga e terribile guerra senza vincitori né vinti", scrivono Roberto Aldorasi, Alessio Boni e Marcello Prayer nelle note di regia.
    "La coscienza e la scelta non sono ancora cose che riguardano gli umani: la civiltà dovrà attendere l'età della tragedia per conoscere la responsabilità personale e tutto il peso della libertà da quegli dèi che sono causa di tutto ma non hanno colpa di nulla - proseguono i tre, sottolineando che - "in quel mondo arcaico dominato dalla forza, dal fato ineluttabile e da dèi capricciosi non è difficile specchiarci e riconoscere il nostro: le nostre vite dominate dalla paura, dal desiderio di ricchezza, dall'ossessione del nemico, dai giochi di potere e da tutte le forze distruttive che ci sprofondano nell'irrazionale e rendono possibile la guerra". Nell'Iliade, in sostanza, ci sono già "tutti i semi del tramonto del nostro Occidente", ma "come accade con la grande poesia, l'opera contiene anche il suo opposto: la responsabilità e la libertà di scegliere e di dire no all'orrore".
    Accanto ai due protagonisti, 'Iliade - Il gioco degli dèi', vede impregnati anche Haroun Fall, Jun Ichikawa, Francesco Meoni, Elena Nico, Marcello Prayer ed Elena Vanni vestiti da Francesco esposito nelle scne di Massimo Troncanetti. (ANSA).
   

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