Refugees in Libya e Alliance with Refugees in Lybia lanciano da Bologna la campagna di mobilitazione transnazionale 'Evacuate i difensori dei diritti umani dalla Libia', che propone strategie per garantire la protezione e l'evacuazione di rifugiati e richiedenti asilo dalla Libia. Una due giorni, oggi e domani, che si terrà presso il Municipio Sociale di Làbas, a partire da una Assemblea pubblica questo pomeriggio con ricercatori e giornalisti investigativi, e poi workshops e dibattiti sul tema della libertà di movimento nell'area del Mediterraneo e sulla creazione di una rete di sostegno alle lotte delle persone in movimento in Libia.
Il regista ha poi sottolineato di non essere partito "per fare un film a tesi o con uno scopo ben definito. Siamo partiti per dare una forma visiva a un viaggio che non si conosce, siamo partiti per umanizzare dei numeri. Sono consapevole che il mio film ha una valenza politica, ma è anche un grande racconto d'avventura, una fiaba omerica, un film accessibile a un pubblico che non andrebbe mai a veder questo film, sono contento infatti che sia stato visto nelle scuole". Garrone ha inoltre sottolineato che il film è uscito "in 20 paesi in Africa. Non credo che il film faccia cambiare idea, molti partiranno lo stesso, ma saranno consapevoli dei rischi ai quali vanno incontro. In aprile andremo a portare il cinema nei villaggi più poveri da dove partono questi ragazzi". Oltre alle torture e ai massacri in Libia, ha concluso, "c'è poi il paradosso che gli eroi che salvano le persone vengono messi in carcere come i trafficanti di esseri umani. Ma questo film non nasce contro un governo piuttosto che un altro". (ANSA).
Garrone, con 'Io capitano' ho voluto umanizzare dei numeri
'Il film ha una valenza politica, ma è anche una fiaba omerica'