Emilia Romagna

Anna Bolena di Gaetano Donizetti al debutto a Reggio Emilia

Dal 8 febbraio con Carmela Remigio e Arianna Vendittelli

Redazione Ansa

(ANSA) - REGGIO EMILIA, 03 FEB - Dopo due titoli verdiani, Don Carlo e Otello, la stagione operistica del Teatro Valli di Reggio Emilia prosegue venerdì 9 febbraio alle 20 (replica l'11 alle 15.30) con una delle vette più alte della produzione di Gaetano Donizetti e dell'opera romantica in generale, Anna Bolena, tragedia lirica in due atti su libretto di Felice Romani. La direzione musicale è affidata a Diego Fasolis alla guida de I Classicisti, con la regia di Carmelo Rifici.
    Il cast è composto da Carmela Remigio (Anna Bolena), Arianna Vendittelli (Giovanna Seymour), Simone Alberghini (Enrico VIII), Ruzil Gatin (Riccardo Percy) e Paola Gardina (Smeton). Ispirata al dramma Henri VIII di Marie-Joseph Blaise de Chénier, Anna Bolena debuttò al Teatro Carcano di Milano il 26 dicembre 1830 ottenendo uno straordinario successo. Donizetti la compose di getto, in soli trenta giorni, per il soprano che ne sarà protagonista, Giuditta Pasta e il tenore Giovanni Battista Rubini, entrambi vere e proprie leggende dell'opera lirica di inizio Ottocento. Nonostante il successo iniziale, l'opera uscì gradualmente dal repertorio fino a quando, nel 1957 al Teatro alla Scala, Maria Callas le regalò nuova vita grazie ad una memorabile interpretazione, diretta da Gianandrea Gavazzeni con la regia di Luchino Visconti. Diego Fasolis ha scelto di riportare in vita quest'opera nella sua forma più pura, con una curatissima ricerca filologica riaprendo tutti i tagli, per un totale di quasi quattro ore di musica, e di eseguirla su strumenti d'epoca.
    "Ascoltando l'opera - spiega Rifici - non mi era possibile rinunciare a un'immagine dinamica dello spettacolo. La musica stessa sembra trasportarti in un mondo dove tutto si muove, senza sosta; nonostante i lunghi duetti, anzi proprio grazie alla lunghezza delle sezioni della partitura, il regista ha la possibilità di penetrare nei labirinti mentali e spirituali dei personaggi. La trama interiore e quella narrativa si muovono insieme. La sensazione che resta addosso ad ogni ascolto è proprio questa: il dramma si muove minaccioso verso Anna".
    (ANSA).
   

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