Emilia Romagna

L'urlo di Gaaloul, 'non c'entro niente con l'omicidio di Alice Neri'

L'imputato ha reso dichiarazioni spontanee in udienza in Corte d'assise a Modena

Redazione Ansa

"Non sono colpevole, non c'entro niente con l'omicidio di Alice Neri". Lo ha gridato Mohamed Gaaloul, 30enne accusato dell'omicidio della donna, uscendo dalla vettura della Polizia penitenziaria all'arrivo in tribunale a Modena. Poche parole scandite urlando nel breve passaggio tra camionetta e ingresso, in mezzo a fotografi e telecamere assiepate. Oggi la seconda udienza del processo che vede Gaaloul imputato per omicidio volontario e distruzione di cadavere di Alice Neri, la donna di 32 anni - madre di una bimba - uccisa il 18 novembre dello scorso anno a Concordia sulla Secchia, in provincia di Modena.

In aula non c'è la madre della vittima, Patrizia Montorsi, che attraverso il proprio legale Cosimo Zaccaria chiede giustizia per la figlia. Presenti invece Casa delle donne e Udi, associazioni che nella precedente udienza erano state ammesse parte civile.

L'imputato ha poi reso dichiarazioni spontanee, ribadendo ancora una volta la propria innocenza. "Io non sono scappato dall'Italia - ha spiegato Gaaloul - Avevo già programmato di andare all'estero per cercare lavoro. Per andare in Francia ho preso il treno da Milano, con il biglietto insieme a mia moglie e al nostro cane. Avevo i miei documenti. Sono stato controllato alla frontiera". Il 30enne dice di essere andato via "perché la casa a Concordia era senza riscaldamento e luce" e non pagava l'affitto. E poi: "Io non ho ucciso la signora Alice Neri - afferma - Quando lei mi ha detto di scendere dall'auto io sono sceso, mi trovavo distante da casa e ho dormito in mezzo alla campagna, in un posto di fortuna. Quello che è successo dopo che sono sceso dall'auto non lo so". Gaaloul, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, non conosceva la vittima ma l'avrebbe incontrata la sera dell'omicidio in un bar dove lei aveva trascorso una serata con un collega. Gaaloul fu rintracciato e arrestato a dicembre dello stesso anno in Francia.

"Non ho ucciso la signora Alice Neri - ha ripetuto Gaaloul - Non avevo motivo di farlo. E ve ne renderete conto alla fine di questo processo" che lo "dimostrerà". "Risponderò a tutte le domande che le parti mi faranno quando farò l'interrogatorio".

Intanto la famiglia della vittima dovrà ancora aspettare per celebrare il funerale di Alice. La Corte d'assise ha rigettato, almeno fino all'audizione dei consulenti tecnici, la richiesta dei familiari della 32enne, assistiti dall'avvocato Cosimo Zaccaria, di ottenere il dissequestro della salma.

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