"Chiudi la bocca o ti taglio la testa". Minacce come questa all'ordine del giorno, ma anche schiaffi e mani strette attorno al collo della moglie. Sono alcuni dei comportamenti che hanno spinto il giudice del Tribunale di Bologna, Alberto Ziroldi, a stabilire nei confronti di un 56enne albanese, residente in Valsamoggia, nel Bolognese, la misura cautelare dell'allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima.
I carabinieri erano intervenuti a casa della coppia a fine gennaio su chiamata dei figli che vivono all'estero. Questi si erano accorti durante una videochiamata che la madre, 53 anni, aveva dei lividi in faccia. La donna ha raccontato che il marito l'aveva colpita con un schiaffo dopo aver bevuto ma allo stesso tempo ha minimizzato l'episodio. Il 2 febbraio però è andata a sporgere denuncia, raccontando diversi episodi di violenza nel corso degli anni: violenze che erano peggiorate a partire dalla primavera del 2022 quando erano iniziati dei diverbi.
Da quel momento era iniziato "l'inferno in casa", con l'uomo che almeno in un caso le aveva stretto le mani attorno al collo e in un altro aveva rotto e lanciato due cornici e una palla di vetro. Poi l'episodio di fine gennaio, che l'aveva costretta ad andare al pronto soccorso dove le era stata riscontrata la rottura delle ossa nasali (10 giorni di prognosi). Dopo la denuncia, la donna (assistita dall'avvocata Barbara Iannuccelli) ha lasciato l'abitazione ma l'8 febbraio ha ritirato la denuncia, in seguito a una chiamata dell'anziana madre che la scongiurava di far pace con il marito: il ritiro della querela era dovuto al fatto che la donna era preoccupata per l'incolumità della madre, a causa della presenza in Albania dei parenti del marito. Questo però non ha evitato all'uomo (difeso dall'avvocata Anna Ulisse) di essere indagato per maltrattamenti in famiglia e lesioni. Accuse che hanno portato alle misure cautelari.
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