"Non possiamo assicurare le nostre produzioni". Lo scrive in una lettera al ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida Massimo Baioni, che dirige l'azienda La Sassetta: una realtà di Imola (Bologna) che produce, su 60 ettari, circa duemila tonnellate di frutta all'anno.
La difficoltà ad assicurare i campi contro gli eventi estremi è sempre più pressante col riscaldamento globale, al di là dell'impegno delle singole aziende: "Noi frutticoltori osserviamo preoccupati le piante prossime alla fioritura, attendendo con ansia l'emanazione del Pgra 2024, Piano di gestione dei rischi in agricoltura. Siamo di fronte a uno spaventoso ritardo", scrive Baioni. E le modifiche allo studio "non sono sufficienti a fronteggiare la situazione. Anzi, significherebbero un sostanziale incremento del costo della polizza per l'agricoltore, nell'ordine del 200%-300%: il sistema assicurativo così imploderebbe anche perché non esistono alternative valide, trascinando con sé migliaia di aziende agricole".
Tra le criticità c'è anche una platea di aziende assicurate non abbastanza ampia, in particolare al sud. Colpa della concessione degli aiuti compensativi in deroga anche a fronte di eventi assicurabili, che "ha disincentivato la sottoscrizione delle polizze", e della mancata introduzione della monorischio grandine nel sistema della Gestione del rischio, che "non ha consentito l'assicurazione agevolata per questa sola avversità atmosferica". Sotto accusa anche "l'eccesso di burocrazia".
Agricoltore scrive a Lollobrigida, 'rafforzare le assicurazioni'
L'imprenditore di Imola: 'Così il sistema rischia di implodere'