Emilia Romagna

Siccità moderata per il Po, riequilibrio con ultime piogge

Primo bilancio dell'anno dell'Osservatorio sugli utilizzi idrici

Siccità moderata per il Po, riequilibrio con ultime piogge

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 26 FEB - Le ultime piogge hanno sostanzialmente riequilibrato la disponibilità d'acqua del fiume Po anche se il distretto - relativamente ai mesi ottobre-gennaio, primi quattro mesi dell'anno idrologico - si trova in uno stato di siccità moderata, ad accezione del Piemonte meridionale che ha registrato una siccità severa per la prolungata mancanza di piogge che andava avanti già dallo scorso anno.
    È la fotografia scattata oggi dall'Osservatorio permanente degli utilizzi idrici che oggi si è riunito per la prima seduta dell'anno.
    "In estrema sintesi - spiega Alessandro Bratti, segretario generale dell'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po (AdbPo) - la situazione idrologica complessiva nel distretto si presenta sostanzialmente in linea con i valori tipici del periodo di riferimento con l'eccezione, come detto, dell'area meridionale del Piemonte. Ciononostante, nell'ottica della prossima stagione irrigua (aprile-settembre), desta comunque preoccupazione il significativo aumento atipico delle temperature registrate che finora non aveva consentito la conservazione del manto nevoso invernale e il mantenimento di un'adeguata umidità dei suoli".
    È altresì realistico, spiega l'Osservatorio, che, "tenendo conto degli andamenti meteorologici osservati negli ultimi anni, viste le perturbazioni odierne, è ancora prematuro formulare previsioni certe sul possibile andamento della prossima stagione irrigua".
    Nel corso della ricognizione dei dati sono emerse anche alcune evidenze territoriali: fra queste si segnala il raggiungimento di livelli record di riempimento del Lago di Garda che non toccava certe quote da 27 anni e a fronte delle quali l'Agenzia Interregionale per il Po (AIPo), in vista del massimo raggiungibile di 140 metri cubi al secondo, ha raddoppiato i deflussi portando le acque in uscita a 130 metri cubi al secondo, "manovra che ha portato soddisfazione sia ai comuni rivieraschi che alle aree a valle gestite dai consorzi di bonifica del mantovano". (ANSA).
   

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