"Quando verrà scritta la pagina di storia che racconterà questi mesi, si dirà che le istituzioni dell'Occidente ancora una volta hanno deciso di stare dalla parte sbagliata della storia, cioè dalla parte del genocidio".
Lo afferma Ettore, portavoce dei Giovani palestinesi che hanno montato le tende a Bologna, in piazza Scaravilli, in una 'acampada' di fronte al rettorato dell'Università.
Ma sul tavolo, per gli studenti dell'università di Bologna, c'è anche la questione del boicottaggio, già chiesto nelle prossime settimane. Il prossimo Senato accademico è in programma il 21 maggio e per quella data gli attivisti pro Palestina sperano di poter presentare una mozione "di rescissione degli accordi tra l'Università di Bologna, le università israeliane, le aziende della filiera della morte, come Leonardo e Thales".
L'idea è far votare la mozione per punti, per accrescere la possibilità di ottenere risultati anche parziali. "Il nostro impegno per il boicottaggio accademico non si ferma, è un impegno che continua con forza e determinazione", affermano i Giovani palestinesi.
Intanto, nell'accampamento nel cuore della zona universitaria, crescono le tende, tra striscioni e opere d'arte pro Palestina. Il programma di questi giorni prevede la proiezione di film, laboratori, e momenti di dibattito.
Mercoledì 8, all'ora di pranzo, sarà presente l'attivista egiziano Patrick Zaki.
Studenti pro Gaza, 'Occidente da parte sbagliata storia'
L''acampada' a Bologna, 'impegnati nel boicottaggio accademico'