Emilia Romagna

Don Giovanni di Mozart al Comunale Nouveau di Bologna

Dal 26 maggio, dirige Martijn Dendievel, regia Alessandro Talevi

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 22 MAG - 'A spasso nel tempo' con don Giovanni secondo Alessandro Talevi: dopo 'Le nozze di Figaro' della scorsa stagione, prosegue al Comunale Nouveau la Trilogia Mozart-Da Ponte firmata dal regista italo-sudafricano e con Martijn Dendievel sul podio dell'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna.
    Dal 26 maggio alle 18 (con repliche fino al 31), la nuova produzione "dramma giocoso" avrà come protagonisti il basso Nahuel Di Pierro nel ruolo del "dissoluto punito", il basso Davide Giangregorio in quello del fido Leporello, il soprano Olga Peretyatko nelle vesti di Donna Anna, il tenore René Barbera in quelle di Don Ottavio, i soprani Karen Gardeazabal come Donna Elvira ed Eleonora Bellocci come Zerlina nelle recite del 26, 28 e 30 maggio, che si alterneranno rispettivamente con Vincenzo Nizzardo, Francesco Leone, Valentina Varriale, Annibal Mancini, Alessia Merepeza e Letizia Bertoldi impegnati il 29 e 31 maggio. Completano il Abramo Rosalen (Il Commendatore) e Nicolò Donini (Masetto). Il Coro, come di consueto è preparato da Gea Garatti Ansini. Il progetto operistico della celeberrima Trilogia mozartiana si concluderà nel 2025 con Così fan tutte.
    "Figaro lo avevo ambientato in epoca moderna - spiega Talevi - mantenendo però inalterato lo spirito e le passioni che permeavano i personaggi originali. Se in quel primo capitolo della trilogia ho voluto dunque svelare l'eternità delle passioni destinate a non tramontare nel tempo, in Don Giovanni ho deciso di sviluppare ancora di più questo concetto, tenendo sempre presente che Don Giovanni è un archetipo e di conseguenza si può permettere il lusso di sedurre donne in qualsiasi secolo, attraversando il tempo e lo spazio". Simbolicamente potrà farlo in scena attraverso una sorta di "portale del tempo". Per il regista il personaggio rimane "un grande mistero. Ma c'è un breve momento nell'opera di Mozart - aggiunge - in cui forse Don Giovanni svela il suo Io: nel secondo atto con l'aria "Deh, vieni alla finestra, o mio tesoro..." si rivela fragile come un bambino, non canta solo a una donna ma a tutte le donne, ai fantasmi di tutte le donne che ha sedotto ma mai trattenuto".
    (ANSA).
   

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