Le piccole vittime hanno fra i tre e i cinque anni. Le prove della sua responsabilità inconfutabili, tanto che, messo davanti alle immagini riprese dalle telecamere, ha confessato gli abusi sessuali. Si trova ai domiciliari, in attesa di giudizio immediato, un educatore di 21 anni che svolgeva il servizio civile in una scuola materna della provincia di Ferrara.
L'inchiesta, come ha raccontato la Nuova Ferrara, è andata avanti nel totale riserbo per mesi ed è emersa adesso che il giudice ha disposto per il 21enne il giudizio immediato, accogliendo la richiesta presentata nelle settimane scorse dal pubblico ministero che coordina le indagini. Tutto è cominciato nello scorso autunno, quando alcuni genitori si sono accorti dei cambiamenti nei comportamenti dei loro figli e hanno denunciato la situazione. I sospetti, grazie anche ai disegni dei bambini, si sono incentrati sul giovanissimo educatore.
Durante le vacanze di Natale nelle scuola sono state installate delle telecamere nascoste che hanno presto svelato come i terribili sospetti dei genitori fossero realtà. I casi accertati sono almeno quattro, quattro bambini identificati in maniera chiara dalle immagini, riconosciuti dai genitori che mentre le vedevano hanno accusato dei malori. Ma i bambini vittime degli abusi potrebbero essere anche di più, altri 14 sono, infatti, i piccoli coinvolti. Inoltre è emerso come gli abusi potrebbero anche essere stati commessi in altri contesti.
Dopo aver visionato le immagini riprese dalle telecamere, è scattato il blitz dei carabinieri che, nei mesi scorsi, hanno prelevato l'educatore direttamente nell'asilo dove prestava servizio e lo hanno arrestato. Nel telefono e nel pc dell'indagato è stato trovato materiale pedopornografico, in parte prodotto da lui stesso. Messo di fronte alle immagini che lo ritraevano in atteggiamenti inequivocabili, ha ammesso pienamente le proprie responsabilità e adesso si trova agli arresti domiciliari.
L'inchiesta, che prosegue in un fittissimo riserbo, vista anche l'età delle vittime, va comunque avanti, sia perché sempre i rivelatori disegni dei bambini lasciano intendere che un'altra persona possa essere coinvolta negli abusi, sia perché bisogna accertare diversi livelli di responsabilità: ad esempio, come sottolineano i legali che assistono i genitori, per capire perché il 21enne sia stato lasciato solo con i bambini, quando non avrebbe potuto starci, svolgendo il servizio civile.
Da mesi le piccole vittime sono seguite da un team di psicologi e psichiatri di un centro specializzato di Bologna che ha elaborato un piano specifico.
"Il percorso - sono le parole dei genitori raccolte dal quotidiano ferrarese che ha raccontato la vicenda - è ancora lungo. Noi stiamo difendendo i nostri figli in ogni modo possibile, certi che in passato c'è stato invece chi non ha avuto alcun supporto, alcuna tutela. La speranza è che qualcuno arrivi a pagare e che la nostra possa diventare una battaglia per tutti perché è giusto che tutti arrivino ad avere giustizia.
Anche chi in questo momento sta rendendo la nostra vita un grande incubo".