Emilia Romagna

Corte dei conti boccia l'accordo sul premio al Teatro comunale

L'intesa con i sindacati inviata tardi per la certificazione

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 08 LUG - La Corte dei conti 'boccia' l'accordo sul premio di produttività tra la Fondazione Teatro comunale di Bologna e i sindacati. La sezione regionale di controllo della Corte ha infatti dichiarato il "non luogo a provvedere" sull'accordo, inviato per la certificazione, così come previsto dalle norme, per manifesta tardività. L'accordo è infatti stato sottoscritto il 29 marzo 2023, ma è stato mandato ai giudici solo il 12 giugno 2024.
    La sezione di controllo ha il compito di attestare l'attendibilità della quantificazione dei costi prospettati negli accordi aziendali tra le fondazioni lirico-sinfoniche e le organizzazioni sindacali e la compatibilità degli stessi con gli strumenti di programmazione e di bilancio, il Contratto collettivo nazionale di lavoro e il piano di risanamento. Nel caso bolognese la questione è stata dichiarata inammissibile, visto il lungo tempo trascorso tra l'accordo e la trasmissione agli uffici: il ritardo nella trasmissione è stato ritenuto "vulnus" insuperabile, peraltro alla Corte andrebbe trasmessa una ipotesi di accordo e invece è stato ricevuto il testo già siglato dalle parti.
    Inoltre i giudici, pur non potendo pronunciarsi nel merito, hanno fatto alcune considerazioni, rilevando problemi sulla compatibilità economica con il bilancio dell'Ente, manifestamente soggetto a tensioni finanziarie. Valorizzando alcune valutazioni del Collegio dei revisori dei conti, i magistrati del controllo hanno rilevato come la copertura economico-finanziaria del premio (evidentemente non del tutto completa) sia stata costruita tramite un'operazione straordinaria che consentirebbe di riallocare i risparmi derivanti dalla sospensione di una produzione artistica (missione principale della Fondazione) sui costi del personale, ai fini dell'integrale erogazione del premio di produttività. Al momento non sono stati evidenziati concreti profili di danno erariale, ma i giudici hanno sottolineato l'opportunità di una "radicale rimeditazione della vicenda", tenendo conto delle possibili responsabilità amministrativo-contabili, anche perché, allo stato, l'accordo del 2023 rimane privo di certificazione.
    (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it