Emilia Romagna

Processo Amato: imputato, 'non ho tenuto piede in due staffe'

'Avevo altra relazione e quindi sono uscito di casa'

Redazione Ansa

BOLOGNA, 11 LUG - "Solo mio fratello Massimo ha saputo delle indagini quando l'ho saputo io, agli altri non avevo detto nulla, perché non volevo arrecare loro dispiacere. Poi li ho informati direttamente. Gli ho detto che ero innamorato di una altra persona. Non ho mai avuto però il piede in due staffe, sono uscito di casa infatti. I miei fratelli hanno saputo questo". Lo ha detto rilasciando dichiarazioni spontanee in aula Giampaolo Amato, il medico a processo a Bologna con l'accusa di aver ucciso la suocera, Giulia Tateo, e la moglie, Isabella Linsalata. Per l'accusa gli omicidi sarebbero avvenuti con un mix di farmaci.
    E' la terza volta che Amato rilascia dichiarazioni spontanee dall'inizio del processo. "Sono uscito di casa per la mia relazione e comunque sono qua, a volte penso cosa sarebbe successo se non mi fossi comportato così, magari mi avrebbero sparato", ha detto ancora Amato rivendicando la correttezza del suo comportamento familiare e commuovendosi più volte.

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