Violenza sessuale di gruppo pluriaggravata su una minorenne. Sono le gravissime accuse della Procura di Rimini che ha aperto un fascicolo con le indagini affidate ai carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Davide Ercolani. L'indagine è scattata dopo che una ragazza di 16 anni ha chiamato il 112 per chiedere aiuto, disorientata e spaventata, dopo essere stata abbandonata in strada da due uomini. La successiva visita in Ospedale, avrebbe confermato i sospetti di violenza la sessuale. La giovanissima avrebbe detto a sanitari e carabinieri di non ricordare cosa è successo anche a causa dell'assunzione di droga.
La vicenda risale ai primi di agosto quando la ragazza esce di casa dicendo ai genitori di stare fuori per poco. La ritrovano in strada, sanitari del 118 e carabinieri, non lontana da casa intorno all'1.30 di notte in stato confusionale. Tutto quello che ricorda è di essere salita in auto con due uomini, due sconosciuti contatti sui social, ma non sa dire dove l'avessero poi portata, né se avesse detto loro di essere minorenne.
Quando tutto era finito e l'avevano lasciata uscire dall'auto allora ancora sotto l'effetto di una qualche sostanza - ha detto - di aver sentito il bisogno di aiuto e ha chiamato il 112. Le analisi in Ospedale avrebbero confermato l'uso da parte della giovanissima di cannabinoidi.
La ragazza ha quindi formalizzato una denuncia querela e la famiglia è assistita dall'avvocato Aldo Pancini. Le indagini dei carabinieri si sono quindi concentrate nell'identificazione dei due sconosciuti contattati sui social. Vi sarebbero infatti in zona telecamere di sorveglianza e probabilmente già nelle prossime ore ci potrebbe essere un riscontro oggettivo.
Inoltre, gli inquirenti stanno ricostruendo anche tutti i contatti della giovanissima sui social nei mesi addietro. Ad avviso dei carabinieri e della Procura di Rimini il caso potrebbe non essere isolato, ma rientrare in un diffuso fenomeno di prostituzione minorile via web. La 16enne, in età precoce, avrebbe già avuto problematiche sempre legate ad un uso eccessivo e distorto dei social network attraverso i quali si sarebbe proposta a nuove conoscenze maschili.
L'indagine ha portato i carabinieri a sospettare che vi sia un ampio fenomeno che coinvolge giovanissimi indotti a creare sia contenuti digitali a sfondo sessuale a pagamento sia ad avere degli incontri veri e propri. Se l'ipotesi dovesse essere confermata le accuse andrebbero da violenza sessuale, e in caso di rapporto consenziente, a sfruttamento della prostituzione minorile.