Emilia Romagna

Studio quantifica l'aumento del caldo a Modena e sul Cimone

Rilevato raddoppio delle tendenze di massime e minime in 40 anni

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 27 AGO - Una ricerca dell'Osservatorio Geofisico Unimore quantifica l'aumento delle temperature a Modena e sul Cimone, rilevando un raddoppio delle tendenze nelle temperature massime e minime nel periodo 1981-2018 rispetto al periodo 1951-2018. Ad esempio, a Modena, il trend delle massime ha raggiunto +0,84°C per decennio, mentre sul Cimone si attesta a +0,62°C per decennio. Le temperature minime mostrano un trend di +0,77°C per decennio a Modena e +0,80°C per decennio a Monte Cimone. Questi dati suggeriscono un possibile riscaldamento di ben 8 gradi in un secolo se i trend attuali dovessero proseguire.
    La ricerca 'A comparative analysis of temperature trends at Modena Geophysical Observatory and Mount Cimone Observatory, Italy' è stato pubblicata in modalità open access sulla rivista International Journal of Climatology della Royal Meteorological Society. Condotto dai ricercatori Sofia Costanzini, Mauro Boccolari, Stephanie Vega Parra, Francesca Despini, Luca Lombroso e Sergio Teggi, il lavoro si basa su dati provenienti da due stazioni meteorologiche storiche: l'Osservatorio Geofisico di Modena, in area urbana, e l'Osservatorio di Monte Cimone, posto a 2165 metri di altitudine in libera troposfera. A differenza di studi basati su 'reanalisi' -ricostruzioni modellistiche di dati passati - questa ricerca, spiega Unimore, utilizza dati osservati direttamente, garantendo una maggiore precisione nelle conclusioni.
    Per la prima volta, lo studio quantifica il contributo del fenomeno dell'isola di calore urbana (Uhi) a Modena, che ha contribuito fino al 645% all'aumento delle notti calde. A Modena, i giorni caldi sono aumentati di 27,5 per decennio e le notti calde di 29,5 per decennio, mentre sul Cimone l'incremento è stato rispettivamente di 15 giorni e 22 giorni per decennio.
    Inoltre, i "giorni di ghiaccio" (ID), una volta comuni durante l'inverno a Modena, sono ormai quasi scomparsi, salvo sporadiche apparizioni come durante il "nevone di febbraio 2012". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it