Emilia Romagna

Danza e canto in basilica San Petronio, Memorare è sold out

Lunedì 16 settembre, serata d'arte e spiritualità

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 13 SET - È sold out 'Memorare 2024', l'evento di danza e canto per la pace che lunedì 16 settembre andrà in scena nella basilica di San Petronio. Promosso dalla Chiesa di Bologna su indicazione del cardinale Matteo Zuppi in vista del prossimo Giubileo, oltre che da Comune e Teatro Comunale, l'appuntamento torna dopo l'esperienza del 2022 e porta in basilica - fra i vari artisti - anche stelle internazionali della danza come Jacopo Tissi, Maia Makhateli, Sergio Bernal.
    Una serata di arte e spiritualità, dalla quale sarà lanciato l'invito a unirsi, nella solidarietà, per dare speranza al mondo. Un "argine ai venti di guerra - spiegano gli organizzatori - antichi (tra le altre la strage di Monte Sole, Marzabotto - Bologna, nel 1944, di cui ricorre l'80/mo anniversario) e attuali, soprattutto i fronti aperti in Ucraina e in Palestina, che provocano e inquinano le nostre coscienze proponendo solamente vie di violenza".
    Il progetto della serata è di Vittoria Cappelli, che ne cura la direzione artistica insieme a Valentina Bonelli e don Stefano Culiersi. L'evento - che si aprirà e chiuderà con parole di Papa Francesco - prevede sei momenti coreografici, tutti accompagnati dai musicisti del Teatro Comunale di Bologna, che si raccolgono intorno a tre dittici: guerra (conflitto; lamento), transizione (preghiera; compassione), pace (riconciliazione; speranza). Tra i pezzi proposti l'assolo di Nikija tratto dall'atto secondo de La Bayadère di Marius Petipa, interpretato da Maia Makhateli.
    Poi la preghiera Padre Nostro proposta in prima assoluta nella coreografia e dall'interpretazione di Sergio Bernal, specialmente creata per Memorare '24 sulla composizione sacra di Giuseppe Verdi. Tissi e Makhateli proporranno anche l'Adagio dell'atto bianco di Giselle. La conclusione l'assolo tratto dal balletto The Ninth Wave, che Jacopo Tissi portò con sé lasciando il Teatro Bolshoi e la Russia all'indomani del conflitto con l'Ucraina e che continua a danzare, memore della circostanza in cui nacque: la pandemia. (ANSA).
   

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