BOLOGNA, 13 SET - Qualche giorno prima del delitto, il 31 agosto, c'era stato un primo incontro con una lite in strada tra il sedicenne italiano indagato per l'omicidio del coetaneo Fallou Sall, avvenuto il 4 settembre in via Piave a Bologna, e l'amico di questi, il minorenne bengalese rimasto a sua volta ferito nell'aggressione letale.
Di questo primo confronto si sarebbe parlato in varie testimonianze raccolte dagli investigatori della polizia, coordinati dalla Procura per i minorenni.
Il 4, invece, il bengalese e l'italiano si sono incontrati al parco del Velodromo, dove si sono presi a pugni. L'indagato ha raccontato di essere fuggito verso casa, inseguito e raggiunto da più persone in via Piave, dove è stato placcato da dietro. A quel punto lui, per paura, ha tirato fuori il coltello sferrando colpi alla cieca, senza vedere chi colpiva: ha colpito al cuore Sall e al collo l'amico.
L'italiano ha detto di non conoscere Sall, ma in passato, un paio di anni prima, aveva presentato una denuncia contro altri due ragazzi, probabilmente dello stesso gruppo della vittima e dell'amico. Un gruppo da cui si sentiva in qualche modo preso di mira.
Sedicenne ucciso, qualche giorno prima altra lite e inseguimento
Tra l'indagato e l'amico della vittima, poi rimasto ferito