BOLOGNA, 17 SET - "Il legislatore deve intervenire per fermare i continui episodi di violenza in danno degli operatori pubblici, forze di polizia e sanitari ospedalieri.
Necessitano leggi che preservino la funzione di deterrenza delle forze di polizia per i criminali e di serenità per chi opera per salvaguardare la salute pubblica negli ospedali cittadini. La Magistratura non può e non deve dimenticarsi che ogni azione di eccessiva clemenza può determinare liceità nel convincimento che opporsi con violenza e dileggio - soprattutto se per motivi abietti - contro chi tutela la sicurezza pubblica, sia ammissibile ed estremamente tollerabile". Lo dice il segretario generale del Nuovo sindacato carabinieri Emilia-Romagna, Giovanni Morgese, dopo la notizia di un arresto, a Bologna di un 31enne italiano per resistenza a pubblico ufficiale: l'uomo ha tentato di sfilare l'arma ad uno dei due carabinieri del radiomobobile intervenuti, "tanto da costringerli a 'sedarlo' con l'utilizzo dello spray al peperoncino". Il 31enne avrebbe quindi minacciato i militari, dicendo loro "che in poche ore sarebbe tornato libero e che appena li avrebbe incontrati in strada gli avrebbe sparato" "La tutela del benessere e dell'integrità psicofisica e della sicurezza degli operatori delle Forze dell'ordine appare ogni giorno più precaria, quando deve essere invece protetta e salvaguardata in modo adeguato dalle Istituzioni, che hanno il compito di impiegare, ma anche di tutelare questa preziosa categoria di lavoratori", afferma Andrea Di Virgilio, segretario generale aggiunto Nsc regionale. "Dinanzi a simili manifestazioni di violenza e di 'odio' nei confronti di chi svolge onestamente il proprio dovere, chiediamo che vi sia fermezza e intransigenza assoluta da parte dell'Autorità Giudiziaria", aggiunge.
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