Emilia Romagna

Calcio amputati, la Champions in Italia per la prima volta

Da venerdì a domenica a Sassuolo, 18 match con 120 atleti

Redazione Ansa

(ANSA) - MODENA, 18 SET - La Coppa Campioni del calcio amputati arriva per la prima volta in Italia. A Sassuolo, da venerdì a domenica prossimi, sotto l'egida del Sassuolo Calcio, del Vicenza Calcio amputati e dell'agenzia di marketing ed eventi Master Group Sport. Saranno otto le squadre a prendere parte alla competizione europea che si disputerà sui cambi del Mapei Football Center, la 'casa' della prima squadra del Sassuolo Calcio di mister Fabio Grosso, e allo stadio Enzo Ricci.
    Oltre al Vicenza Calcio amputati, squadra campione d'Italia lo scorso anno, ci saranno le altre migliori del Vecchio Continente, vale a dire gli inglesi dell'Everton, gli irlandesi del Cork , i francesi del Paris Fc, i polacchi del Wisla Krakow, i turchi del Sahinbey Sk, campioni d'Europa in carica, i georgiani dell'Odishi Zugdidi e gli spagnoli del Cd Flamencos Amputados. L'evento è sostenuto dalla regione Emilia-Romagna e da Mapei, sponsor ufficiale.
    Tutte le gare della Eaff Football Champions League 2024 verranno trasmesse in diretta, in lingua inglese, sulla pagina Facebook della Eaff. Giovanni Carnevali, amministratore delegato e direttore generale del Sassuolo Calcio, presenta la Champions del calcio amputati con queste parole: "Per noi è un grande onore organizzare ed ospitare quello che riteniamo essere un grande evento. Nel momento in cui ci è stato proposto lo abbiamo accolto con grande gioia, sapendo le varie difficoltà che ci possono essere soprattutto in un momento in cui tutte le nostre attività sono impegnate, sia dal maschile che dal femminile.
    Come Sassuolo calcio - continua il plenipotenziario neroverde - siamo sempre attenti, perché sia la parte giocata e la parte sociale viaggiano sempre di pari passo".
    Saranno complessivamente 18 i match, oltre 120 gli atleti, e tra questi Francesco Messori, calciatore del Vicenza Calcio amputati e volto dell'intero movimento: "Mi è capitato spesso di recente di sentirmi rivolgere la domanda sul perché non fossi a Parigi. Il motivo è semplice, il calcio amputati non è ancora una disciplina paralimpica. È una disciplina comunque che offre tanto spettacolo, si avvicina tanto al calcio, con l'unica differenza che giochiamo senza una gamba. Siamo atleti a tutti gli effetti, in Italia non ancora professionisti, ma facciamo di tutto per arrivare ad esserlo. Questa disciplina merita di crescere". (ANSA).
   

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