Emilia Romagna

Diego Ceretta dirige brani di Prokofiev, Dvorak e Campogrande

Il 27 settembre con l'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 24 SET - Dopo il debutto lo scorso 13 settembre al Festival Internazionale di Musica di Portogruaro, il Concerto per violino, corno, pianoforte e orchestra di Nicola Campogrande, cinquantaquattrenne compositore torinese in residenza al Teatro Comunale di Bologna, si potrà ascoltare il 27 settembre alle 20.30 all'Auditorium Manzoni nell'ambito del cartellone sinfonico della Fondazione felsinea.
    Tre solisti conosciuti a livello internazionale come la violinista Francesca Dego, il cornista Martin Owen e il pianista Alessandro Taverna (gli stessi della prima esecuzione assoluta) interpreteranno questa pagina anche per il pubblico bolognese.
    Sul podio dell'Orchestra del Teatro Comunale torna Diego Ceretta, giovane talento direttore principale dell'Orchestra della Toscana. Dego, Owen (corno principale della Bbc Symphony Orchestra) e Taverna hanno da poco pubblicato per Chandos Records un disco dedicato ai Trii per violino, corno e pianoforte di Brahms, Ligeti e Mozart che - ricorda Campogrande nel raccontare la nascita del suo nuovo lavoro - "sono i tre grandi brani davvero eseguiti per questo repertorio molto limitato e sostanzialmente non esistono concerti per questa formazione e orchestra che circolino davvero. Nel dialogo con l'orchestra - prosegue il compositore - ciascuno dei tre strumenti solisti porta con sé un coloratissimo bagaglio, dove convivono la sua identità timbrica, le sue abitudini musicali, le sue costrizioni tecniche, il repertorio del passato: tutti aspetti dei quali non si può non tenere conto". A completare il programma, Diego Ceretta dirigerà poi due sinfonie: la "Classica" di Sergej Prokofiev e l'Ottava di Antonín Dvorak. La Prima Sinfonia del compositore russo, completata nel 1917, è detta "Classica" per i tanti richiami allo stile settecentesco e, in particolare a Haydn, compositore familiare a Prokofiev.
    L'opera 88 di Dvorak, diretta dal compositore boemo per la prima volta a Praga nel 1890, è il suo penultimo lavoro sinfonico: con essa Dvorak intendeva scrivere un'opera diversa da tutte le precedenti, con "idee personali e lavorate in modo nuovo" per cercare di emanciparsi dal modello tedesco. (ANSA).
   

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