Emilia Romagna

Axa Italia, il 95% dei comuni a rischio dissesto

A Cervia la tappa del tour del gruppo assicurativo con Ania

Redazione Ansa

 L'Italia è caratterizzata da una vulnerabilità strutturale che lo rende uno dei Paesi più fragili d'Europa, con quasi il 95% dei comuni a rischio frane, alluvioni o erosione costiera e oltre l'80% delle abitazioni civili esposte un livello di rischio medio-alto. Anche le catastrofi naturali sono aumentate da inizio 2023 del 16% (378 eventi meteorologici estremi in un anno) e i costi per farevi fronte sono stati di oltre 16 miliardi di euro (+22% rispetto al 2022).
    Sono i dati che sono emersi dalla seconda tappa del ciclo di incontri dedicati al territorio, organizzati dal gruppo dal titolo "Cambiamenti Climatici. Prevenire e mitigare il rischio - Axa incontra il territorio" organizzata a Cervia dal gruppo assicurativo con il patrocinio di Ania e del Comune di Cervia.
    Nonostante il quadro allarmante, solo il 6% delle abitazioni italiane è coperto contro terremoti e alluvioni. E per quanto riguarda le imprese - ad eccezione delle più grandi - la copertura media pari al 5% .
    "La gestione dei rischi climatici richiede una pianificazione e una protezione assicurativa che non sono ancora sufficientemente sviluppate in Italia", sottolinea Umberto Guidoni, co-direttore generale di Ania. "È fondamentale costruire un sistema basato sulle partnership tra pubblico e privato, come avviene già in altri Paesi, per tutelare in modo adeguato e sostenibile i cittadini e le imprese", Per Chiara Soldano, Ceo del gruppo assicurativo Axa Italia "questo incontro, che è parte di un ciclo che toccherà molte regioni italiane, ha un duplice obiettivo: da un lato diffondere la cultura della prevenzione e mitigazione del rischio con approcci scientifici e dall'altro coinvolgere tutti gli attori del territorio, istituzioni locali, associazioni di categoria, imprese e cittadini. In un Paese come l'Italia, dove quasi il 95% dei comuni è a rischio frane, alluvioni/erosione costiera, come assicuratori abbiamo il dovere di contribuire a diffondere maggiore consapevolezza dei rischi climatici e delle strategie per contrastarli, esercitando il nostro ruolo, che non è solo economico, ma anche sociale". (ANSA).
   

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