BOLOGNA, 09 OTT - Avrebbero riciclato proventi della criminalità organizzata in attività commerciali. È l'accusa alla base di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Bologna Domenico Truppa ed eseguita dalla Guardia di Finanza nei confronti di un imprenditore di origine calabrese, Omar Mohamed, da tempo residente a Bologna e una persona di origine campana, Massimo Nicotera, ritenuta contigua ad associazioni di stampo camorristico.
I due sono indagati dalla Dda di Bologna (Pm Flavio Lazzarini) a vario titolo insieme ad altri 14 di una serie di reati, alcuni dei quali aggravati dal 'metodo mafioso': riciclaggio, reimpiego di proventi illeciti, usura, estorsioni, malversazione di erogazioni pubbliche, trasferimento fraudolento di valori, reati di stupefacenti, sfruttamento della prostituzione e tentato sequestro di persona.
Le indagini hanno consentito di ricostruire gli intrecci relazionali di cui beneficiava l'imprenditore calabrese e di come avrebbe ricevuto nel tempo "finanziamenti anomali" da parte di pregiudicati ritenuti vicini a Camorra e 'Ndrangheta. Questi "prestiti", a volte in contanti, altre con operazioni finanziarie, venivano poi reimpiegati nell'acquisizione di società, immobili e auto di lusso. Come documentato dagli investigatori il denaro veniva poi ripulito e restituito anche grazie ad imprenditori locali, con l'emissione di fatture per operazioni inesistenti. (ANSA).
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