Emilia Romagna

Neonati seppelliti in giardino, Chiara Petrolini non è presente al Riesame

Il legale della 21enne: 'Non c'è rischio di reiterazione'

L'arrivo di Chiara Petrolini nella sede della Procura di Parma il 26 settembre 2024

Redazione Ansa

Si è tenuta stamani l'udienza al tribunale del Riesame di Bologna dove si discute l'appello della Procura di Parma che ha chiesto la custodia in carcere per Chiara Petrolini, attualmente ai domiciliari per omicidio e soppressione di cadavere dopo il ritrovamento, nel suo cortile di casa a Vignale di Traversetolo (Parma), dei corpi di due neonati.

Le indagini dei carabinieri hanno portato a scoprire che li ha partoriti la 21enne, il primo a maggio 2023 e il secondo ad agosto di un anno dopo. Dopo due gravidanze tenute nascoste a tutti, familiari ed ex fidanzato compreso.

La ragazza indagata, che negli ultimi due interrogatori si è avvalsa della facoltà di non rispondere, non è presente nell'udienza, che si svolge a porte chiuse. Sono presenti il suo difensore, avvocato Nicola Tria, e per la Procura di Parma la pm Francesca Arienti, davanti ai giudici del collegio (Mazzino Barbensi, Manuela Melloni, Renato Poschi).

I giudici del Riesame di Bologna si sono riservati la decisione, attesa in qualche giorno.

 

Il difensore: difensore: 'Non c'è rischio di reiterazione'

 "L'oggetto della discussione era l'idoneità degli arresti domiciliari, il superamento della presunzione di adeguatezza del carcere che per certi reati esiste. Io ho portato tutti gli elementi di questa vicenda che invece depongono per la totale adeguatezza dei domiciliari. Primo fra tutti, la specificità di questa vicenda e quindi anche del rischio. Se il rischio è commettere reati genericamente della stessa specie, non possiamo non declinarlo in relazione a gravidanze o al rapporto madre-nascituro. E se così è gli arresti domiciliari sono a mio avviso la misura giusta". Lo ha detto l'avvocato Nicola Tria, parlando coi giornalisti al termine dell'udienza di Riesame per Chiara Petrolini.

"Pensare a una pericolosità diversa di Chiara, quando negli atti non c'è niente che possa far pensare ad atti aggressivi, violenti, di tipo diverso, significa andare un po' oltre la prognosi che di questi casi si deve fare".

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