Emilia Romagna

'La vegeteriana' del Nobel Han Kang debutta a teatro a Bologna

Dal 25 all'Arena del Sole con Daria Deflorian e Monica Piseddu

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 23 OTT - Un incontro avvenuto già nel 2018, e dunque molto prima del boom mediatico dovuto all'arrivo del Premio Nobel per la letteratura, quello fra l'attrice e regista Daria Deflorian e il romanzo 'La vegetariana' di Han Kang al debutto assoluto il 25 ottobre all'Arena del Sole di Bologna tratto dal romanzo della scrittrice sudcoreana. "Ho fatto un sogno" dice Yeong-hye, la protagonista (nello spettacolo interpretata da Monica Piseddu), e da quel sogno di sangue e di boschi scuri nasce il suo rifiuto radicale di mangiare, cucinare e servire carne, che la famiglia accoglie dapprima con costernazione e poi con fastidio e rabbia crescenti.
    "La rinuncia alla carne è solo l'ultimo aspetto di una donna a cui si è rotto qualcosa dentro. - Spiega l'attrice protagonista - In una sorta di viaggio attraverso la consapevolezza, Yeong-hye, una donna che ha subito molta violenza fin dall'infanzia, finisce per rifiutare di fare l'amore col marito, come aveva sempre fatto, fino a far emergere il malessere del suo universo". "La violenza è proprio la questione che più mi ha colpito, non solo nelle relazioni personali ma anche come violenza di stato", aggiunge Deflorian che si fa carico, oltre che della regia, del ruolo della sorella. - Nello sviluppo del tempo, il romanzo racconta la stessa storia da tre punti di vista differenti, quello del marito che la definisce insignificante e poi l'abbandona, quello del cognato che ha con lei una relazione, e quello della sorella, appunto, e ai suoi tentativi di affrontare le conseguenze dei disastri familiari: "abbiamo caratterizzato le tre parti, per ragioni visive, attraverso il rosso, l'azzurro chiaro e, nell'ultima, il verde".
    Una delle prime questioni nella costruzione del lavoro è stata l'individuazione di uno spazio dove fare avvenire tutto questo: "Lo abbiamo individuato in 'un appartamento un po' abbandonato', senza mobili, senza calore, dove però entra il verde", dice ancora Daria Deflorian. "E' un testo sensuale, provocatorio e violento - conclude la regista - ricco di immagini potenti e domande inquietanti. Mentre la protagonista cambia, anche la lingua del libro cambia, dall'irritazione sconcertata della narrazione in prima persona del marito, alla prosa misurata del mondo della sorella, dalla narrativa densa e sanguinosa dei sogni di Yeong-hye alle descrizioni vivide di corpi dipinti con fiori che stanno sbocciando o sfiorendo nel capitolo dedicato al cognato. Frase dopo frase, La vegetariana è un'esperienza straordinaria". In scena, il marito è interpretato da Gabriele Portoghese, mentre Paolo Musio veste i panni del cognato. Lo spettacolo è frutto di un'ampia coproduzione internazionale ("Il solo modo per garantirne la circuitazione", spiega Daria Deflorian) che ha coincolto Index, Emilia Romagna Teatro, La Fabbrica dell'Attore - Teatro Vascello, Romaeuropa Festival; Teatro Piemonte Europa, Triennale Milano Teatro, Odéon-Théâtre de l'Europe, Festival d'Automne à Paris, théâtre Garonne, scène européenne - Toulouse con la collaborazione di ATCL / Spazio Rossellini, Istituto Culturale Coreano in Italia con il supporto di MiC - Ministero della Cultura. (ANSA).
   

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