Emilia Romagna

Torna il Festival Boom, cantiere creativo nel Bolognese

A Calderara di Reno tra 'stare insieme' e nuove socialità

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 23 OTT - Lo 'stare insieme' e la ricerca di nuove forme di socialità sono al centro della settima edizione di 'Boom Cantiere Creativo Calderara'. Il festival, dal 24 al 27 ottobre, a Calderara di Reno (Bologna) si articola in quattro giornate dense di incontri, performance, mostre e laboratori, la maggior parte dei quali sono frutto di progetti originali ideati e sviluppati alla Casa della Cultura 'Italo Calvino' di Calderara.
    Quest'anno il filo conduttore e titolo del festival sarà 'Stare insieme a te è stata una partita', prima strofa di una popolare canzone ('Ci vorrebbe un amico') di Antonello Venditti, che è diventata una metafora perfetta per sottolineare che le dinamiche relazionali e di collaborazione che uniscono le persone non possono essere date per scontate e assomiglino di più a una partita di un gioco nel quale le regole vengono continuamente rinegoziate.
    "In questa edizione approfondiremo la costante ricerca di nuove forme di socialità, dello 'stare insieme' attraverso un programma che vuole esplorare e pure scardinare alcuni equilibri di convinzioni radicate in noi da sempre: come il concetto di verità", hanno spiegato il sindaco, Giampiero Falzone e l'assessore alla Cultura Maria Linda Caffarri.
    Il festival verrà inaugurato il 24 ottobre con 'La sedia del giudice', un'installazione del duo artistico Antonello Ghezzi che riprende la forma della sedia dell'arbitro di tennis ma con due postazioni, una per giudice, per permettere di rappresentare più di una visione, di una verità e far scaturire un dibattito, a trasformare i pareri e a fonderli durante la performance.
    Domenica 27 invece, chiuderà questa edizione del festival lo spettacolo 'Capolavori', di Mauro Berruto, già allenatore della nazionale italiana maschile di pallavolo, medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Londra 2012, che condurrà gli spettatori con un'indagine appassionata a scoprire che il gesto dell'allenare non è esclusivo di chi entra in uno spogliatoio, ma pratica quotidiana per trasformare gruppi di persone in squadre e orientarle verso l'obiettivo. (ANSA).
   

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