(ANSA) - BOLOGNA, 24 OTT - Una manifestazione che ha
insegnato a fare cultura di qualità continuando anche in un
momento come quello attuale definito di "abisso", fra guerre e
catastrofi: è il Festival Gender Bender che torna a Bologna dal
31 ottobre al 9 novembre con la ventiduesima edizione. Come di
consueto, il festival ospita opere, artisti e artiste da tutto
il mondo per esplorare gli immaginari legati ai corpi e ai
generi.
Sostenuto da Cassero LGBTQIA+, "Gender Bender - hanno
spiegato i direttori artistici Daniele Del Pozzo e Mauro
Meneghelli - ha una vocazione multidisciplinare attraverso i
linguaggi della danza, del cinema, letteratura e arti visive:
accende prospettive originali e le mette a confronto, per aprire
un dialogo inedito sui generi, i corpi e i desideri basandosi
sulla bellezza che porta sempre con sé un pensiero di speranza".
La sezione dedicata alla danza presenta alcuni spettacoli in
prima nazionale, in particolare con un focus sulla giovane
coreografia tedesca. Dalla Germania arrivano infatti tre
artisti: James Batchelor, Margarida Alfeirão e Moritz
Ostruschnjak.
La compagnia italiana Dewey Dell inaugura il festival (26 e
27 ottobre) con l'esito performativo del progetto Cauma Meridie,
una reinterpretazione del Fauno e della figura mitologica del
dio Pan. Nella sezione cinema, in primo piano lo sguardo sul
conflitto in Medio Oriente con From Ground Zero, film collettivo
palestinese selezionato per la corsa all'Oscar (4/11) progettato
da Rashid Masharawi per tracciare la memoria dell'occupazione
palestinese tramite 22 cortometraggi girati a Gaza. Si colloca
nelle zone del conflitto anche un altro film di Yolande
Zauberman, La belle de Gaza, nel quale si narra il viaggio a
piedi da Gaza a Tel Aviv di una donna trans di cui non si
conosce l'identità (7/11). In cartellone anche Les femmes au
balcon (fuori concorso a Cannes), diario onirico dell'attrice e
regista Noémie Merlant, nato sull'onda del movimento #metoo.
La sezione Incontri propone, tra i numerosi appuntamenti,
Walter Siti che presenta il suo nuovo libro C'era una volta il
corpo, in cui si interroga sul rapporto tra corpo umano e
artificialità nell'epoca di un'accelerazione tecnologica senza
precedenti. Tommaso Giartosio porta a Gender Bender il suo
Autobiogrammatica, finalista al Premio Strega 2024, mentre
Claudio Rossi Marcelli porta la conferenza spettacolo Barbie
siamo noi (ANSA).
Il Festival Gender Bender torna a Bologna dal 31 ottobre
Danza, cinema e incontri su temi legati ai corpi e ai generi