BOLOGNA, 07 NOV - Il Gip del Tribunale di Bologna, Domenico Truppa, ha concesso i domiciliari a Giampiero Gualandi, 62enne ex comandante della polizia locale di Anzola Emilia accusato dell'omicidio volontario aggravato di Sofia Stefani, 33 anni, sua ex collega con cui aveva avuto una relazione. Gualandi è finito in carcere lo scorso maggio e si è sempre difeso dicendo che è stato un incidente, un colpo della pistola di ordinanza partito per sbaglio durante una colluttazione negli uffici del comando della polizia locale di Anzola.
Il provvedimento, che attenua la misura cautelare, risale a circa venti giorni fa ma Gualandi si trova ancora in carcere, come spiega il suo legale, Claudio Benenati, "perché siamo in attesa del braccialetto elettronico". Nel frattempo la Procura, con il pm Stefano Dambruoso e la procuratrice aggiunta Lucia Russo, ha impugnato il provvedimento chiedendo nuovamente il carcere: il ricorso verrà discusso il 15 novembre.
Secondo quanto riportato inoltre dal Corriere di Bologna, la consulenza balistica del Ris disposta dalla Procura e depositata nei giorni scorsi, non esclude che la traiettoria del colpo possa confermare uno sparo partito durante una colluttazione.
D'altro lato però gli accertamenti biologici sull'arma, secondo il quotidiano locale, non hanno rinvenuto tracce del dna della vittima. "La consulenza depositata confermerebbe una fase del racconto di Gualandi fatto nel suo interrogatorio - spiega Benenati - gli esperti dicono che c'è stata la colluttazione descritta dal mio assistito, però questo primo esito è stato contestato dalla Procura che ha chiesto degli ulteriori chiarimenti. Diciamo che dal nostro punto di vista ci sono delle conferme molto importanti, come la distanza e la posizione, ma per avere una versione definitiva bisogna aspettare la fine degli accertamenti che sono stati disposti".
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