Emilia Romagna

Bimbo scrive a Babbo Natale, 'portami nuova protesi'

Impegno Centro bolognese che la produce, colpito da alluvione

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 27 NOV - Ha scritto una lunga 'letterina' a Babbo Natale per raccontargli la sua 'storia' e chiedere, come regalo 'sotto l'albero' una protesi nuova per uno dei femori affetto da una grave patologia diagnosticata quando era ancora in grembo alla sua mamma. Una richiesta, quella di Samuel, bimbo veneto di sei anni, che si incrocia con l'attualità di questi tempi segnati, in Emilia-Romagna, dalle alluvioni. La pioggia che lo scorso ottobre si è abbattuta sul Bolognese, infatti, ha visto straripare il fiume Idice che ha allagato il Centro Protesi Inail a Vigorso di Budrio - quello che crea i preziosi strumenti - obbligandolo a chiudere, almeno per un po', i battenti. A portare alla luce i fatti è 'il Resto del Carlino' che, nell'edizione oggi in edicola, racconta anche di un lieto fine per la vicenda.
    "Il Centro, in modo presumibile, riaprirà a fine gennaio", spiegano dalla struttura bolognese al quotidiano e il ragazzino, così è stato confermato anche ai suoi genitori, è in lista e verrà chiamato subito. Dando corso al desiderio esplicitato nella sua letterina natalizia.
    A Babbo Natale il piccolo ha messo in fila tutte le tappe della sua storia e i tanti viaggi sanitari per curare la sua patologia emersa già quando "ero ancora nella pancia" e affrontata prima ancora di venire al mondo a Vicenza, all'ospedale di Verona e poi all'ospedale Gaslini di Genova.
    "Va beh, sono bellissimo anche se ho la gambetta corta" scrive a Babbo Natale, Samuel, cui viene consigliato di rivolgersi al "super famoso Centro Protesi Inail di Budrio" .
    Dove gli si apre un nuovo mondo su cui, però si abbatte l'alluvione: l'arrivo della quinta protesi - evidenzia il 'Carlino' - si blocca perché, per la terza volta in due anni il centro finisce sott'acqua. "La mia protesi - argomenta ancora il bambino nella missiva - non è così semplice da fare. È particolare perché la mia non è un'amputazione, ma una malformazione".
    La lettera, che si conclude con le parole dei genitori, "cosa possiamo rispondergli?" ha colto nel segno. La protesi, chiosa il quotidiano, arriverà. Nonostante l'alluvione, come un bel regalo di Natale. (ANSA).
   

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