Emilia Romagna

Spettacolo, mostra e libro per il fotoreporter Nino Comaschi

Al Cinema Modernissimo di Bologna dal 2 dicembre

Redazione Ansa

BOLOGNA, 29 NOV - Uno spettacolo, una mostra e un libro con protagonista Nino Comaschi e le sue foto: è il progetto che la Cineteca di Bologna dedica al fotoreporter bolognese Nino Comaschi (1907-1980), curato dal figlio Giorgio (attore e giornalista) e dallo storico Giuseppe Savini. Trent'anni da fotoreporter al Resto del Carlino a guardare e a raccontare Bologna e quello che accadeva. Giornate a cercare la notizia, ad accompagnare i giornalisti, a seguire comizi, funerali, adunate, eventi sportivi, spettacoli, disgrazie. Il 2 dicembre alle 20.30 il Cinema Modernissimo ospita l'anteprima dello spettacolo nel quale Giorgio Comaschi, munito della sola macchina fotografica del padre (quella originale d'epoca) e degli indispensabili sgabellini per dare una prospettiva migliore agli scatti allo stadio Dall'Ara, impersonerà proprio Nino Comaschi.
    Lo spettacolo andrà poi in scena, sempre al Modernissimo, anche la notte di San Silvestro, per festeggiare l'arrivo dell'anno nuovo. Lo spettacolo sarà preceduto dalla presentazione del libro Le foto del babbo delle Edizioni Cineteca di Bologna con Giuseppe Savini e Gian Luca Farinelli, il direttore della Cineteca contenente uno scritto di Giorgio Comaschi, e le descrizioni di Giuseppe Savini ad accompagnare centinaia di foto scattate da Nino Comaschi. Le foto del babbo è anche una mostra, che verrà allestita dal 12 dicembre negli spazi della Galleria Modernissimo: un archivio sterminato, che la Cineteca di Bologna ora conserva e, dopo averlo studiato e digitalizzato, valorizza con un'operazione atipica, ovvero la creazione di uno spettacolo che faccia conoscere un fondo importante per la storia della città.
    "Non mi sarei mai immaginato di raccontare Nino, mio babbo, in questo modo - ha detto Giorgio Comaschi alla presentazione - Calandomi nei suoi panni, parlando con la sua voce. Dopo tanti anni, dal 1980, da quando, come dice qualcuno a Bologna con un'espressione bellissima, è andato a star via".

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