BOLOGNA, 04 DIC - Il Pratello non è solo una via tra le più frequentate del centro di Bologna, sulla quale si affaccia anche l'istituto penale per i Minorenni Pietro Siciliani, ma coincide anche con i primi insediamenti villanoviani. Proprio afar conoscere la storia del Pratello e far appassionare i ragazzi detenuti all'archeologia punta il progetto 'Prima del Pratello', presentato da Eva degl'Innocenti, direttrice del Settore Musei Civici di Bologna, Paola Giovetti, direttrice del Museo Civico Archeologico, Anna Dore, responsabile dei servizi educativi del museo e Claudia Merighi, docente di lettere del Centro per l'Istruzione degli Adulti Cpia 2 metropolitano di Bologna Eduard C.
I suoi studenti dell'Ipm dell'anno scolastico 2023-2024 che hanno partecipato all'iniziativa, dopo un'introduzione sugli scavi archeologici e su come vengano condotti, hanno osservato o eseguito, guidati dal personale del museo, alcune delle operazioni di restauro, schedatura e studio, redazione delle didascalie, allestimento museale.
"Da via del Pratello sono scaturite alcune delle tracce dell'abitato più antico di Bologna, della Felsina villanoviana - spiega Anna Dore - . e i ragazzi hanno lavorato sulla lettura del reperto, la contestualizzazione negli scavi e di ciò che racconta" assaporando sia il lavoro dell'archeologo che quella del museografo.
"Abbiamo cercato di portare l'archeologia nel carcere minorile del Pratello, raccontando la storia del luogo in cui si trova, attraverso materiali provenienti dall'abitato. I ragazzi sono stati molto contenti di avvicinarsi a queste discipline, lavorando fianco a fianco con il personale del museo", aggiunge la direttrice Paola Giovetti. Le vetrine con gli oggetti al centro del progetto sono in esposizione al Museo Civico Archeologico, accanto all'ingresso della mostra di Martin Parr.
I ragazzi del carcere del Pratello archeologi per un giorno
Il progetto Prima del Pratello con il Museo Civico Archeologico