(ANSA) - BOLOGNA, 06 DIC - Trentaquattro anni fa un aereo
militare in avaria, abbandonato dal pilota, si schiantò contro
un muro dell'Istituto tecnico commerciale Salvemini di
Casalecchio di Reno, nel Bolognese. Il velivolo distrusse
un'aula e spezzò la vita di dodici studenti che stavano facendo
lezione.
"Ricordare per tutti noi è un dovere - ha detto Roberto
Alutto, presidente dell'associazione delle Vittime del Salvemini
6 dicembre 1990 e padre di Deborah, una delle studentesse che
perse la vita quel giorno - a livello nazionale, però, abbiamo
constatato che tra le tante tragedie quella del Salvemini non
viene quasi mai pronunciata. Ci vorrebbe più attenzione a
livello nazionale: ci siamo sempre impegnati per dare voce alle
vittime ed è questo che ci interessa. Che ci ha sempre
interessato. Cambiare le leggi, dare la possibilità alle vittime
di essere nei processi, dare l'opportunità ai familiari di
essere coinvolti, di potere dire cosa pensano, di potere
chiedere e di essere attivi. Perché poi, alla fine, è l'unico
modo per continuare a vivere". (ANSA).
Strage del Salvemini, Casalecchio ricorda le sue vittime
I familiari, 'tragedia poco ricordata, serve più attenzione'