Emilia Romagna

Cani e gatti "terapisti" nella sala d'attesa dell'Oncologia

Primo progetto in E-R al Bellaria per malati cancro adulti

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 11 DIC - Aria, Gilda e Rucola sono i primi cani addestrati che entreranno nella sala d'attesa del Day service oncologico dell'ospedale Bellaria di Bologna. A loro, qualche volta, si aggregherà anche la gatta Azzurra.
    Cani, gatti e loro conduttori sono tra i protagonisti di "4 zampe per la vita: Pet therapy al fianco dei pazienti oncologici", progetto che partirà a gennaio, in collaborazione con le associazioni Onconauti e ChiaraMilla, con l'obiettivo di migliorare il benessere emotivo dei pazienti malati di cancro, durante il loro percorso di cura, riducendo ansia e stress. Ogni giovedì, gli animali passeranno un po' di tempo nella sala d'attesa dell'Oncologia del Bellaria (due ore), giocheranno, si faranno accarezzare dai pazienti, favorendo un clima più disteso.
    "Ormai la letteratura è piena di evidenze che anche in Oncologia l'uso della pet therapy riduca il livello di stress dei nostri pazienti e possa migliorare in modo evidente i risultati delle terapie - spiega Antonio Maestri, direttore del Dipartimento Oncologico - Siamo il primo reparto di oncologia per adulti in Emilia-Romagna a farlo. Speriamo di essere un esempio che porti all'espansione dell'iniziativa nelle altre oncologie". Sono 2673 le persone con diagnosi oncologiche prese in carico nei primi 9 mesi del 2024 dall'Oncologia Interaziendale di Bologna e nel 2023 in regime di day service oncologico sono state eseguite 17.241 visite e 18.174 trattamenti chiemioterapici. "4 zampe è un'idea interessante - sottolinea Paolo Bordon, direttore generale Ausl di Bologna - nell'ottica di dare sempre più attenzione alle esigenze dei nostri pazienti, intesi come persone". Per sostenere nel tempo il progetto, le due associazioni hanno lanciato una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma Idea Ginger. "I cani e i gatti riescono a dare una quota di emozione positiva a tutti noi, sia ai pazienti, sia agli operatori che devono lavorare in maniera serena", aggiunge Stefano Giordani, direttore scientifico di Onconauti.
    Il prossimo step sarà quello di portare i cani addestrati anche nelle sale delle terapie, certi del "potere" degli animali, che "riescono a togliere le mura dell'ospedale", conclude Marina Casciani di ChiaraMilla. (ANSA).
   

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