Emilia Romagna

Mostra a Bologna su Giuseppe Dozza, primo sindaco antifascista

Apre all'Archiginnasio da oggi all'1 marzo

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 19 DIC - "Giuseppe Dozza è una figura quasi da film, soprattutto se osserviamo il suo periodo pre-sindaco.
    Un uomo non intellettuale che ha saputo però circondarsi di persone con le quali ha ricostruito la città di Bologna". Matteo Lepore descrive così il suo predecessore Giuseppe Dozza (1901-1974), primo sindaco comunista di Bologna dal 1945 al 1966, antifascista, partigiano e membro dell'Assemblea Costituente, del quale il 28 dicembre ricorre il cinquantenario della morte.
    Parte dell'archivio di Giuseppe Dozza costituisce una mostra alla Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio, visitabile da oggi all'1 marzo 2025, organizzata dalla Fondazione Gramsci Emilia-Romagna (che custodisce l'archivio completo) in collaborazione con l'Archiginnasio stesso, il patrocinio del Comune di Bologna e il contributo della Regione Emilia-Romagna.
    Nell'esposizione, "Giuseppe Dozza. L'archivio in mostra", si possono ascoltare anche alcune lettere interpretate da Lino Guanciale.
    Nato a Bologna il 29 novembre 1901, Giuseppe Dozza è stato tra i fondatori del Partito comunista d'Italia a Livorno nel 1921. Perseguitato dal fascismo, visse tra la Francia e l'Unione Sovietica fino al 1943, anno in cui tornò in Italia figurando tra i principali organizzatori della Resistenza in Emilia-Romagna. Nominato sindaco di Bologna dal Comitato di Liberazione Nazionale al termine della guerra, e riconfermato dal voto popolare nelle elezioni del 1946, ricoprì la carica ininterrottamente fino al 1966. La ricostruzione della città dalle macerie fisiche e sociali del conflitto fu il primo grande impegno del neosindaco (primo comunista ad andare negli Usa), in seguito artefice dello sviluppo dei servizi per la cittadinanza (dalla rete degli asili comunali all'investimento sul trasporto pubblico, alla costruzione del palazzo dello sport). (ANSA).
   

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