Emilia Romagna

Marcia della Pace a Bologna, non ci sarà la comunità ebraica

Presidente De Paz, 'scelta sofferta, piazza ha preso posizione'

Marcia della Pace a Bologna, non ci sarà la comunità ebraica

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 31 DIC - Domani, nel giorno in cui si celebra la 58/a Giornata Mondiale della Pace che vede coinvolte, in Emilia-Romagna, nove piazze in altrettante città - Bologna, Faenza, Forlì, Imola, Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Rimini - non ci sarà, all'appuntamento bolognese, la comunità ebraica mentre saranno presenti alla nona edizione della Marcia della Pace e della Nonviolenza indetta nel capoluogo emiliano decine di associazioni, i sindacati, il Comune di Bologna, la comunità cristiana e quella islamica dell'Ucoii. E' quanto riporta il Corriere di Bologna che ospita le parole del presidente della comunità ebraica felsinea, Daniele De Paz.
    Si tratta, spiega al quotidiano, di "una scelta molto sofferta, che ho condiviso con gli organizzatori, a partire dal Portico della Pace. Abbiamo sempre aderito con grande favore alla manifestazione proprio per i suoi valori; quest'anno non parteciperemo per due motivi principali: uno - argomenta - è di sicurezza, poiché i temi riguardanti il conflitto israelo-palestinese potrebbero essere accesi sebbene il pubblico partecipante sia sempre stato moderato e rispettoso; l'altro - prosegue De Paz - è legato al contesto, perché la piazza da cui si partirà ha preso una posizione. E questo mette in difficoltà".
    La marcia, che attraverserà il centro di Bologna, prenderà le mosse da Piazza Nettuno, su cui si domina Palazzo d'Accursio, sede del Comune, dove è ancora visibile, sulla sua facciata, la bandiera palestinese esposta nei mesi scorsi. "Siamo molti dispiaciuti nel non partecipare - aggiunge De Paz al Corriere di Bologna - perché percepiamo comunque la scelta come una limitazione al manifestare per la pace. Non poterlo fare, ricordando quanto questo sia un momento universale, a causa di possibili controindicazioni, potrebbe rendere tutto un po' vano.
    Riuscire a percepire una neutralità, in uno spazio che per diritto è di tutti - conclude il presidente della comunità ebraica bolognese - potrebbe aiutare a riportare un clima di equilibrio mentre assumere una posizione rende più difficile usufruire completamente di un luogo". (ANSA).
   

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