Emilia Romagna

I papati di Pio VI, Pio VII e Leone XII indagati da padre Raponi

'Cerimonie pontificie alla prova', presentazione a Roma il 22/1

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 06 GEN - SIMONE RAPONI, 'CERIMONIE PONTIFICIE ALLA PROVA. TRA ANCIEN REGIME E RESTAURAZIONE' (STUDIUM EDIZIONI, PP. 560, 32 EURO). Come cambia nel tempo e qual è il valore dell'immagine del Papa: lo racconta il libro 'Cerimonie Pontificie alla prova. Tra Ancien Régime e Restaurazione' scritto dall'oratoriano padre Simone Raponi, archivista, bibliotecario e storico, già autore di pubblicazioni sul tema. Il volume sarà presentato mercoledì 22 gennaio, alle 18.30, nella sala Ovale della Chiesa Nuova di Roma (via della Chiesa Nuova 3). L'incontro sarà moderato dal critico letterario Arnaldo Colasanti e dialogheranno con l'autore mons. Paolo De Nicolò, reggente emerito della Prefettura della Casa pontificia, Alessandra Rodolfo, responsabile del reparto per l'arte dei secoli XVII-XVIII dei Musei vaticani, e Ilaria Fiumi Sermattei della Pontificia università gregoriana.
    L'opera affronta la cerimonialità pontificia nel delicato passaggio dall'Antico regime al mondo restaurato, concentrandosi sui pontificati di Pio VI (1775-1799), Pio VII (1800-1823) e Leone XII (1823-1829). Complessivamente, si tratta di una fase storica in cui le tradizioni delle cerimonie papali furono sottoposte alla dura prova del fenomeno rivoluzionario e napoleonico, che condusse alla forzata mancanza da Roma dei papi Braschi e Chiaramonti, entrambi nati a Cesena, in Emilia-Romagna.
    A cavallo tra il XVIII e XIX secolo lo svolgimento dei conclavi in tre luoghi diversi (Vaticano-Venezia-Quirinale) imporrà ai cerimonieri pontifici e al Collegio dei cardinali tutta una serie di riflessioni sulla permanenza e sull'adattabilità degli elementi tradizionali del cerimoniale e delle consuetudini pontificie. Quelle cerimonie che descrivono la relazione del papa con i sovrani, i principi e i loro rappresentanti costituiscono terreno di dialogo e di confronto acceso, dove emergono compromessi, cessioni, riduzioni e una rielaborazione dell'immagine del pontefice più marcatamente spirituale. Indagando la mens cerimoniale romana, l'autore lascia riaffiorare le preoccupazioni ma anche le possibilità per la rappresentazione del Papato in una delle epoche più travagliate della sua storia. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it