Emilia Romagna

Successo a Reggio Emilia per Capuleti e Montecchi di Bellini

Stroppa e Torre straordinarie Romeo e Giuletta

Successo a Reggio Emilia per Capuleti e Montecchi di Bellini

Redazione Ansa

(ANSA) - REGGIO EMILIA, 27 GEN - Nella fitta programmazione operistica emiliana del weekend appena passato (quattro titoli in altrettante istituzioni, con aperture di stagione a Bologna e a Parma e riprese a Modena e Reggio Emilia), I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini data al Teatro Valli di Reggio è forse l'opera più conosciuta ed eseguita dell'insolito quartetto (La fanciulla del West di Puccini, Giovanna d'Arco di Verdi e Giulio Cesare di Haendel, le altre tre).
    Anche per questo e per la straordinaria bellezza del belcanto belliniano, la proposta reggiana è stata accolta da consensi unanimi, indirizzati soprattutto alla parte musicale, perfetta sia nella scelta dei cantanti che per la direzione energica e drammatica di Sebastiano Rolli sul podio dell'Orchestra dei Pomeriggi Musicali.
    In palcoscenico hanno spiccato il volo le voci straordinarie di Benedetta Torre, un'appassionata Giulietta con una linea di canto dolente ma intensa, e di Annalisa Stroppa, mezzosoprano in forte ascesa e grande personalità, nei panni di un Romeo "donna". Perfetta l'intesa che le due artiste sono riuscite a stabilire, che ha raggiunto il culmine dell'emozione nel grande finale. A completare il cast, Matteo Falcier (Tebaldo), Matteo Guerzè (Lorenzo) e Baopeng Wang (Capellio), tutti a proprio agio come il Coro di Opera Lombardia, l'ente col quale lo spettacolo è stato coprodotto. La parte visiva, affidata alla regia di Andrea De Rosa, alle scene di Daniele Spanò e ai costumi di Ilaria Ariemme, mostra da subito un luogo marmoreo che via via si trasforma nella tomba dei due sfortunati amanti. La cui storia De Rosa voleva trasformare in un amore tra due giovani ragazze, "due ragazze di oggi, di fronte al cui travolgente amore tutto passa in secondo piano, anche l'identità sessuale", aveva dichiarato il regista napoletano. Ma, forse a causa dell'abbigliamento fin troppo casual (una tutta da ginnastica con almeno due taglie in più) con cui si presentava Romeo, il tutto è scivolato via nell'indifferenza del pubblico: solo verso la fine dell'opera (già andata in scena a Brescia), Annalisa Stroppa si sfila la giacca e scopre la sua femminilità. Al termine applausi calorosi per tutti. (ANSA).
   

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