Emilia Romagna

Precari università in piazza a Bologna contro la riforma Bernini

Ricercatori e dottorandi bloccano simbolicamente il rettorato

Precari università in piazza a Bologna contro la riforma Bernini

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 20 MAR - I precari dell'Università si mobilitano contro la riforma Bernini, al momento sospesa, che rischierebbe secondo i ricercatori e i dottorandi di "moltiplicare le forme precarie di contratti per ricercatori e ricercatrici" e dicono no al "taglio del finanziamento ordinario agli atenei". Lo spiega Marco Meliti, dottorando al dipartimento di Storia dell'Università di Bologna, che fa parte dell'Assemblea precaria dell'ateneo bolognese. Insieme a lui, una cinquantina di studenti, dottorandi e ricercatori da questa mattina stanno protestando di fronte al rettorato, in via Zamboni 33, a Bologna, e hanno simbolicamente bloccato la porta con il nastro bianco e rosso.
    "Vogliamo raccontare, con una mobilitazione nazionale che coinvolge altri atenei, le condizioni di precariato sulle quali si basa l'università italiana oggi - spiega - non solo per noi che facciamo didattica e ricerca, ma anche del personale amministrativo dell'ateneo". Sulla stessa lunghezza d'onda anche Camilla De Ambroggi, ricercatrice in antropologia dell'Università di Torino, ed ex ricercatrice dell'Università di Genova e Bologna. "Oggi è la giornata dell'Università - spiega - e la Crui e il ministero hanno lanciato l'iniziativa 'Università svelate' per raccontare il patrimonio scientifico e culturale delle università italiane. Oggi noi vogliamo svelare cosa c'è dietro ai tanti atenei italiani, ovvero il lavoro precario di migliaia e migliaia di ricercatori, dottorandi e assegnisti di ricerca, che hanno contratti breve, senza garanzie, costretti a cambiare ateneo in cerca di un contratto e che non sanno assolutamente cosa sarà del loro futuro".
    Una protesta, quella dei precari dell'Alma Mater, che ha ottenuto anche il sostegno di alcuni docenti, che "hanno spostato le loro lezioni e gli esami in piazza", spiegano i ricercatori. La giornata di mobilitazione prevede anche un pranzo sociale in via Zamboni e due momenti di riflessione sull'impatto della precarietà e della "guerra sulla ricerca in università e sui modi di opporsi alla guerra e al militarismo in università". I ricercatori e i dottorandi, infine, chiedono un momento di riflessione nell'aula magna di Santa Lucia, dalla quale "siamo stati tenuti ben lontani nel giorno dell'inaugurazione dell'anno accademico, dalle cariche della polizia" e stanno organizzando "uno sciopero generale dell'università per il mese di maggio". (ANSA).
   

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