Emilia Romagna

Confcommercio, in 12 anni calo 22% attività commerciali in E-R

I numeri raccolti nelle 10 città principali della regione

Confcommercio, in 12 anni calo 22% attività commerciali in E-R

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 21 MAR - Sono calate del 22%, negli ultimi 12 anni, le attività commerciali nelle dieci principali città dell'Emilia-Romagna. E' quanto emerge dall'Osservatorio sulla demografia d'impresa nelle città italiane stilato dall'Ufficio Studi di Confcommercio. Rapporto, giunto alla sua decima edizione, secondo cui "perdura lo stato di crisi del commercio 'tradizionale' già duramente segnato dal processo di desertificazione che sta investendo anche il nostro territorio regionale".
    In base allo studio, in Italia, tra il 2012 e il 2024, sono spariti quasi 118.000 negozi al dettaglio e 23.000 attività di commercio ambulante; sono cresciute solo le attività di alloggio e ristorazione (+18.500). In Emilia-Romagna - dove sono state analizzate le dinamiche relative a Bologna, Cesena, Ferrara, Forlì, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini - le imprese legate al commercio al dettaglio, sempre dal 2012 al 2024, hanno registrato un saldo passivo di 3.803 unità (da 17.299 a 13.496) evidenziando un calo del 22%. Tendenzialmente, viene evidenziato, "i centri storici tengono meglio, mentre risultano peggiori i dati nel resto dei territori comunali".
    Nell'ambito dei servizi di alloggio si rileva un calo del numero degli alberghi nell'ultimo anno (-65 e - 200 negli ultimi 12), con un calo più marcato fuori dai centri storici, mentre le altre forme di alloggio sono aumentate esponenzialmente nell'ultimo anno (+ 279 per un totale di 629). Nell'ambito dei pubblici esercizi si evidenzia una buona performance dei ristoranti con un aumento nei 12 anni di 781 unità - con un marcato aumento nell'ultimo anno di 144 esercizi - più sensibile nei centri storici, mentre permane il trend negativo dei bar, che dal 2012 perdono 911 esercizi, passando da 4.424 a 3.513 con un calo superiore al 20%.
    "La desertificazione commerciale minaccia le nostre comunità - osserva Enrico Postacchini, presidente Confcommercio Emilia-Romagna - rappresentando un elemento di depauperamento economico e sociale dei centri urbani che, tenendo conto anche della contestuale riduzione del numero di sportelli bancari, rischia di trasformarsi in un vero e proprio declino delle città. E' un fenomeno - aggiunge - che va contrastato con progetti di riqualificazione urbana per mantenere servizi, vivibilità, sicurezza e attrattività. Urge sostenere e incentivare un settore in fortissima evoluzione e che sta vivendo anni di crisi", chiosa Postacchini. (ANSA).
   

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