BRUXELLES - Con 466 voti a favore L'Europarlamento ha approvato le nuove norme sulla produzione e commercializzazione dei prodotti da agricoltura biologica. Gli europarlamentari italiani di tutti i partiti hanno votato contro il provvedimento, frutto di un compromesso tra le istituzioni europee raggiunto nell'estate 2017. Le delegazioni italiane chiedevano norme più restrittive di quelle adottate, in particolare sulla soglia di contaminazione accidentale da pesticidi non autorizzati e sulle deroghe concesse all'importazione di prodotti bio da paesi terzi.
Le nuove norme sul bio arrivano dopo quattro anni di negoziato ed entreranno in vigore a partire dal 2021. Il regolamento prevede controlli annuali antifrode per tutti gli operatori della filiera del bio (non solo agricoltori), con le ispezioni che diventano a cadenza biennale per chi risulta in regola per tre anni di fila. I produttori con aziende di piccole dimensioni potranno aggregarsi e ottenere una certificazione bio di gruppo, riducendo i costi. Potranno continuare a essere usate sementi convenzionali, ma sarà creato un database europeo per facilitare l'incontro tra domanda e offerta di quelli bio. Le aziende agricole che producono sia prodotti convenzionali che biologici continuano a essere autorizzate, mentre sulle importazioni viene sancito il principio che prodotti bio provenienti da paesi terzi debbano rispettare gli standard europei e non solo, come oggi, essere ad essi equivalenti. Ma numerose sono le deroghe a questo principio, che, per esempio, non viene riconosciuto per gli accordi commerciali bilaterali.
I prodotti che accidentalmente vengono contaminati da pesticidi non autorizzati nel settore biologico potranno continuare ad avere la certificazione. I paesi che, come l'Italia, hanno un meccanismo di decertificazione automatico potranno mantenerlo, ma non impedire la commercializzazione nel proprio mercato di prodotti di altri paesi europei che si comportano diversamente. Quest'ultimo aspetto, insieme alle numerose deroghe al principio di conformità dei prodotti importati, hanno spinto gli europarlamentari italiani a votare contro, confermando l'orientamento già espresso dagli eurodeputati della Commissione agricoltura. Alla fine del 2017 la proposta di compromesso sul biologico venne approvata dall'organismo che prepara i lavori del Consiglio agricoltura Ue con un margine strettissimo e il voto favorevole dell'Italia risultò determinante.
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